martedì 25 gennaio 2011

Sciopero 28 gennaio: l'Assemblea legislativa delle Marche vota di NON sostenere le rivendicazioni della FIOM

L’Assemblea legislativa delle Marche, da me sollecitata a prendere una chiara posizione a sostegno delle lotte e delle rivendicazioni della FIOM-CGIL in vista dello sciopero del prossimo 28 gennaio, ha deciso di NON sostenere lo sciopero bocciando con una maggioranza trasversale il testo della proposta di mozione che riporto di seguito. Gli unici voti a favore della mia proposta sono stati quelli dei consiglieri Binci, Cardogna, Giorgi, Eusebi, Acacia Scarpetti e degli assessori Donati e Canzian.
A prescindere dall’esito di questo voto che dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, la lontananza della maggioranza Spacca dal mondo del lavoro, saremo tutte e tutti venerdì 28 ad Ancona per partecipare allo sciopero generale indetto dalla FIOM-CGIL a difesa del lavoro e della nostra democrazia.

Raffaele Bucciarelli
Presidente del gruppo consiliare regionale
Federazione della Sinistra (PdCI-PRC)

Oggetto: Mozione per l'adesione dell'Assemblea legislativa delle Marche allo sciopero generale dei lavoratori metalmeccanici di venerdì 28 gennaio 2011.

L'Assemblea legislativa delle Marche

considerato che

le recenti vicende sindacali della FIAT di Mirafiori e di Pomigliano d'Arco segnalano un atteggiamento autoritario, antidemocratico ed antisindacale senza precedenti nella storia delle relazioni industriali del nostro Paese, rappresentano persino un attacco ai principi della Costituzione Italiana perchè intervengono in materia di diritto di sciopero e di libertà di associazione, negando il diritto alla rappresentanza alle organizzazioni sindacali che non sottoscrivono i contratti, ed attaccano principi di convivenza fondamentali quali quello della tutela dei lavoratori nella malattia;

atteso che

in conseguenza di questi fatti la Federazione degli Impiegati ed Operai Metallurgici (FIOM) ha indetto per il prossimo venerdì 28 gennaio lo sciopero generale dei lavoratori del settore metalmeccanico a difesa del Contratto Nazionale e dei diritti nei luoghi di lavoro ed in definitiva dei principi costituzionali che tutelano i diritti dei lavoratori sui luoghi della produzione;

ricordato che

tante aziende metalmeccaniche della nostra regione soffrono le conseguenze della crisi, con mobilità e cassa inetgrazione ordinaria e straordinaria, e che oggi la crisi stessa viene utilizzata spegiudicatamente scaricandone i costi sui lavoratori ed attaccando le conquiste sindacali e democratiche conquistate con anni di lotte e sacrifici

manifesta la propria adesione

allo sciopero della FIOM di venerdì prossimo, condividendone le motivazioni e le parole d'ordine;

impegna la Presidenza dell'Assemblea

ad inviare il gonfalone alla manifestazione regionale convocata ad Ancona.

venerdì 14 gennaio 2011

Modifiche al “Piano casa”. L’intervento in Aula di Raffaele Bucciarelli

(Seduta dell’Assemblea legislativa delle Marche del 14/12/2010)

Raffaele BUCCIARELLI. “Credo che la proposta di discutere nuovamente questa legge attraverso le modifiche illustrate, debba ricordarci quanto giusto sia il detto “errare è umano, perseverare è diabolico”.
Io ho apprezzato il tono pacato, quasi dimesso, del relatore di maggioranza nell’illustrare questa modifica di legge del cosiddetto, come diceva lui, piano casa. È giusto parlare sottotono perché veramente il piano casa già era di per sé un obbrobrio sul piano giuridico e altrettanto sul piano normativo – poi vi spiegherò il perché. Un esempio calzante, per rendere bene l'idea di ciò di cui parliamo, è quello di un agricoltore che difende con un bel recinto il suo pollaio, la volpe va lì protesta perché il recinto è troppo solido, protegge troppo i polli e allora l’agricoltore apre il pollaio. Questo è quello che ci viene proposto oggi. Ma voi avete ma visto un agricoltore fare così? Eppure l’Assemblea legislativa oggi ampia le maglie del primo cosiddetto piano casa perché non avrebbe funzionato, troppi lacci, troppi laccioli, hanno protestato i costruttori, hanno protestato i progettisti. Mentre gli agricoltori che abbiamo ricevuto martedì scorso non hanno affatto protestato per il fatto che non si edifichi abbastanza. Essi hanno chiesto ben altro che gli ampliamenti e i recuperi delle case coloniche in campagna.