giovedì 20 dicembre 2012
giovedì 6 dicembre 2012
DICHIARAZIONE SU RINVIO DELLE PdL SUI COSTI DELLA POLITICA
Noi Comunisti ci siamo da sempre
battuti per la democrazia affinché tutti possano avere la possibilità di essere
rappresentati come prevede la Costituzione. Questa è la linea che io come
Comunisti Italiani seguirò. Noi rifiutiamo il concetto di "casta",
questo termine dovrebbe far riflettere perché proprio riducendo il numero dei
consiglieri e quindi della rappresentanza, la casta sarà ancora più casta e i fautori
di questo sono essi stessi i favoreggiatori della casta.
Io voterò contro la riduzione del
numero dei rappresentanti dei cittadini in consiglio regionale e lavorerò per
mantenere gli stessi consiglieri a parità di costo, se possibile e ricercando
in questo le alleanze necessarie, altrimenti ci opporremo. Perché l’unica cosa
per cui i Comunisti si devono battere è la difesa della democrazia, per far si
che ognuno possa essere eletto nelle assemblee legislative. Riducendo il numero
della rappresentanza non tutti potranno essere eletti, avvantaggiando in questo
modo i più facoltosi o coloro che riusciranno a reperire (e spesso non proprio
alla luce del sole) il maggior numero di finanziamenti per sostenere le
campagne elettorali.
Raffaele
Bucciarelli
mercoledì 5 dicembre 2012
ANCONA, SCIOPERO GENERALE: IL PDCI CON LA FIOM-CGIL E GLI STUDENTI
Il
Partito dei Comunisti Italiani e il suo segretario regionale Cesare Procaccini,
insieme al consigliere regionale Raffaele Bucciarelli, aderiscono alla
manifestazione di quest’oggi indetta ad Ancona per lo sciopero generale dalla FIOM-CGIL.
“A sostegno dei metalmeccanici e di tutti i lavoratori, per
manifestare il proprio dissenso contro la politica del governo Monti e contro
la totale assenza di una politica industriale di crescita, esente quindi da
accordi sindacali al ribasso e separati, che escludano forze come la Fiom,
minacciando la rappresentanza sindacale e i diritti dei lavoratori. Una
giornata di mobilitazione che vede impegnati anche gli studenti contro i tagli
alla scuola.
Il PdCI invita, chi non l’avesse
ancora fatto, a firmare per i referendum in difesa dell’art. 18 dello
statuto dei lavoratori e della contrattazione collettiva nazionale.
I comunisti italiani continueranno
a battersi per la difesa del lavoro e della scuola pubblica, stando dalla parte
della Democrazia e della Costituzione.
Raffaele Bucciarelli, Presidente Gruppo Consiliare Federazione della Sinistra PdCI-PRC
Cesare Procaccini, segretario regionale PdCI
Cesare Procaccini, segretario regionale PdCI
COMUNICATO STAMPA Esito Primarie centrosinistra
La Segreteria
Regionale dei Comunisti Italiani saluta con favore la vittoria del compagno
Pierluigi Bersani al ballottaggio che si è tenuto domenica 02 dicembre.
Tale risultato sposta
a sinistra il baricentro della coalizione di centro – sinistra che il prossimo
anno si presenterà alle elezioni politiche e rafforza una politica di
discontinuità non solo con la politica dei governi della destra ma anche con
quella dell'attuale governo Monti, riportando al centro dell'azione politica il
lavoro ed i giovani.
I Comunisti Italiani
delle Marche esprimono la soddisfazione
anche per il risultato della Regione dove Bersani ha prevalso al secondo turno,
ribaltando l'esito della domenica precedente, anche grazie ai voti dei
Comunisti Italiani e di SEL dimostrando che le scelte fatte nel recente passato
sono sbagliate ed indeboliscono la politica dello stesso PD a favore dei ceti
più deboli.
L'augurio del PdCI
delle Marche è che il risultato di ieri porti tutto il centro – sinistra ad una
affermazione netta la prossima primavera per riprendere una politica a favore
dei ceti meno abbienti.
La
Segreteria Regionale del PdCI
mercoledì 14 novembre 2012
Intervento tenuto dal Cons. Bucciarelli seduta del 6 nov 2012 su modifica L.R. 25/1999, n. 13 "Disciplina regionale della difesa del suolo"
"Siamo
di fronte ad un provvedimento che approviamo oggi, con grave ritardo, tanto è
vero che la legge era stata iscritta all'ordine del giorno di una seduta del
Consiglio regionale dell'anno scorso a settembre, poi rinviata, e i dubbi e i
veti, espliciti o impliciti, hanno fatto perdere un anno di tempo, mentre
invece la realtà e la situazione generale ci impongono di intervenire
rapidamente su questo tema, che tra l'altro,
non può riguardare solo la gestione dei corsi d'acqua.
Noi discutiamo una legge che è un po' il condensato di alcune proposte presentate tra cui la mia che parlava di modifiche alla legge sulla difesa del suolo, proprio per capire che quando parliamo dei fiumi non parliamo solo di un'asta fluviale, di un corso d'acqua, ma parliamo di tutto l'ambiente, tra l'altro molto delicato, delicatissimo.
Ricordo pure che il 15 maggio 2006, ero Consigliere e presentai una mozione con cui si invitava il Presidente della Giunta a costituire un gruppo tecnico composto da esperti dell'Assessorato alla tutela e risanamento ambientale, ai territori montani, alle politiche per la montagna, all'agricoltura e quant'altro perché stiamo parlando, quando parliamo di ambiente naturale, del coinvolgimento di diversi Assessorati. Purtroppo non è stato fatto niente, quindi, c'è anche molta autocritica in quanto sto dicendo.
Io credo che quando noi ci approcciamo, quando il legislatore vuole dettare norme su qualsiasi tema deve essere libero, libero mentalmente soprattutto dalla cultura del sospetto. E’ vero che noi parliamo di un provvedimento che riguarda una parte del nostro territorio che è stato oggetto di speculazione, per cui in passato è intervenuta la magistratura, ci sono stati processi, tutto questo è vero, però chi vuol approvare norme deve essere libero e non pensare che una norma possa favorire un illecito perché altrimenti farebbe la figura di quello che per paura di essere derubato si chiude in casa e non esce più.
Noi dobbiamo dare risposte, e questa legge alcune risposte le dà, non mi entusiasma nella sua stesura finale, per esempio, io nella mia proposta avevo previsto che i piani di gestione fossero approvati dall'autorità idraulica che èla Provincia ,
elaborati e redatti d'accordo con le Università marchigiane, mentre la gestione
dell'esecuzione del piano veniva fatta dall'ente preposto e il controllo
effettuato da un ente terzo, perché non può esserci la figura del controllore
che controlla se stesso e questo viene ripreso, mi sembra, dall'articolo tre
bis della proposta di legge.
Faccio mie le richieste che ci proponeva il Presidente della Commissione, il Consigliere Giancarli, circa la serenità, la pacatezza, il bisogno di approfondimento, abbiamo avuto tempo, ne abbiamo avuto tanto, tanto è vero che nel frattempo, quasi a rafforzare quanto dice il nostro Pai, all'articolo 20 punto 5 “Gli interventi di rimozione di materiale fluviale derivante da lavori idraulici di riprofilatura della sezione del deflusso, conseguente a condizioni di accertato sovralluvionamento, possono prevedere l'utilizzo del materiale asportato previo programma annuale proposto ed approvato”, è intervenuto il decreto ministeriale 161 che dice che il materiale asportato dalle opere di risanamento dei corsi fluviali non è più considerabile a rifiuto ma è da considerare come materia secondaria, sottoprodotto da utilizzare
Se questo è, e se siamo, veramente, liberi dalla cultura del sospetto, dov'è il problema che ci poniamo sulla valorizzazione? La valorizzazione del materiale litoide degli alvei fluviali, fa parte della nostra storia, non c'è nessun paese sui fondovalle marchigiani che non veda le proprie case costruite con materiali presi dai fiumi, una delle professioni maggiori, anche perché non necessitava di grande formazione professionale, era quella del carrettiere che, appunto, trasportava la ghiaia e le pietre dai fiumi fino ai paesi per costruirci le case. Altra pratica da portare ad esempio era quella degli agricoltori che coltivavano i fiumi ogni anno dopo ogni piena. Grazie anche ad una politica ambientalista salottiera, cioè di coloro che parlano di ambiente, ma sicuramente non hanno mai messo dito nell'ambiente stesso lavorandoci, di qui salottiera, oggi abbiamo questa situazione, i fiumi di fatto non si possono toccare, mentre i nostri agricoltori coltivavano gli alvei ove, non c'erano piante, non c'erano quasi boschi, come ci sono oggi, così il fiume aveva il suo decorso naturale come mamma natura vuole.
Quindi, questa storia della valorizzazione, veramente, a me non appassiona, e se appassiona qualcuno credo che noi dobbiamo prevederla oggi e, dal momento che è il Consiglio regionale che approverà le linee guida e come debba avvenire questa valorizzazione, perchè le linee guida non possono modificare una legge.
Allora io voterò a favore degli emendamenti che sono stati proposti, anche perché riprendono tale e quale la mia proposta di legge, dopo di che dovremmo essere molto attenti quando discuteremo nelle linee guida, e dire come va utilizzato il materiale, eventualmente, disponibile. Certo è, e ripeto, che se noi non mettiamo mano ad una politica seria e lungimirante che guardi a 360 gradi, a tutto il territorio, non faremo nient'altro che mettere dei cerotti su un corpo che ha ferite profonde delle quali molto spesso colpevoli sono anche gli amministratori locali che hanno fatto costruire, come diceva il Consigliere Binci, dove non era possibile, salvo, poi, chiedere il riconoscimento di calamità naturali. Abbiamo fatto costruire sulle spiagge e adesso chiediamo l'intervento statale. Prima creiamo i danni e poi chiamiamo la collettività ad intervenire, a spendere per mantenere privilegi di pochi.
Ecco io credo che noi dobbiamo interrompere questo circuito vizioso ed intervenire una volta per sempre con una legge quadro che riguardi la gestione e l'uso del suolo".
Noi discutiamo una legge che è un po' il condensato di alcune proposte presentate tra cui la mia che parlava di modifiche alla legge sulla difesa del suolo, proprio per capire che quando parliamo dei fiumi non parliamo solo di un'asta fluviale, di un corso d'acqua, ma parliamo di tutto l'ambiente, tra l'altro molto delicato, delicatissimo.
Ricordo pure che il 15 maggio 2006, ero Consigliere e presentai una mozione con cui si invitava il Presidente della Giunta a costituire un gruppo tecnico composto da esperti dell'Assessorato alla tutela e risanamento ambientale, ai territori montani, alle politiche per la montagna, all'agricoltura e quant'altro perché stiamo parlando, quando parliamo di ambiente naturale, del coinvolgimento di diversi Assessorati. Purtroppo non è stato fatto niente, quindi, c'è anche molta autocritica in quanto sto dicendo.
Io credo che quando noi ci approcciamo, quando il legislatore vuole dettare norme su qualsiasi tema deve essere libero, libero mentalmente soprattutto dalla cultura del sospetto. E’ vero che noi parliamo di un provvedimento che riguarda una parte del nostro territorio che è stato oggetto di speculazione, per cui in passato è intervenuta la magistratura, ci sono stati processi, tutto questo è vero, però chi vuol approvare norme deve essere libero e non pensare che una norma possa favorire un illecito perché altrimenti farebbe la figura di quello che per paura di essere derubato si chiude in casa e non esce più.
Noi dobbiamo dare risposte, e questa legge alcune risposte le dà, non mi entusiasma nella sua stesura finale, per esempio, io nella mia proposta avevo previsto che i piani di gestione fossero approvati dall'autorità idraulica che è
Faccio mie le richieste che ci proponeva il Presidente della Commissione, il Consigliere Giancarli, circa la serenità, la pacatezza, il bisogno di approfondimento, abbiamo avuto tempo, ne abbiamo avuto tanto, tanto è vero che nel frattempo, quasi a rafforzare quanto dice il nostro Pai, all'articolo 20 punto 5 “Gli interventi di rimozione di materiale fluviale derivante da lavori idraulici di riprofilatura della sezione del deflusso, conseguente a condizioni di accertato sovralluvionamento, possono prevedere l'utilizzo del materiale asportato previo programma annuale proposto ed approvato”, è intervenuto il decreto ministeriale 161 che dice che il materiale asportato dalle opere di risanamento dei corsi fluviali non è più considerabile a rifiuto ma è da considerare come materia secondaria, sottoprodotto da utilizzare
Se questo è, e se siamo, veramente, liberi dalla cultura del sospetto, dov'è il problema che ci poniamo sulla valorizzazione? La valorizzazione del materiale litoide degli alvei fluviali, fa parte della nostra storia, non c'è nessun paese sui fondovalle marchigiani che non veda le proprie case costruite con materiali presi dai fiumi, una delle professioni maggiori, anche perché non necessitava di grande formazione professionale, era quella del carrettiere che, appunto, trasportava la ghiaia e le pietre dai fiumi fino ai paesi per costruirci le case. Altra pratica da portare ad esempio era quella degli agricoltori che coltivavano i fiumi ogni anno dopo ogni piena. Grazie anche ad una politica ambientalista salottiera, cioè di coloro che parlano di ambiente, ma sicuramente non hanno mai messo dito nell'ambiente stesso lavorandoci, di qui salottiera, oggi abbiamo questa situazione, i fiumi di fatto non si possono toccare, mentre i nostri agricoltori coltivavano gli alvei ove, non c'erano piante, non c'erano quasi boschi, come ci sono oggi, così il fiume aveva il suo decorso naturale come mamma natura vuole.
Quindi, questa storia della valorizzazione, veramente, a me non appassiona, e se appassiona qualcuno credo che noi dobbiamo prevederla oggi e, dal momento che è il Consiglio regionale che approverà le linee guida e come debba avvenire questa valorizzazione, perchè le linee guida non possono modificare una legge.
Allora io voterò a favore degli emendamenti che sono stati proposti, anche perché riprendono tale e quale la mia proposta di legge, dopo di che dovremmo essere molto attenti quando discuteremo nelle linee guida, e dire come va utilizzato il materiale, eventualmente, disponibile. Certo è, e ripeto, che se noi non mettiamo mano ad una politica seria e lungimirante che guardi a 360 gradi, a tutto il territorio, non faremo nient'altro che mettere dei cerotti su un corpo che ha ferite profonde delle quali molto spesso colpevoli sono anche gli amministratori locali che hanno fatto costruire, come diceva il Consigliere Binci, dove non era possibile, salvo, poi, chiedere il riconoscimento di calamità naturali. Abbiamo fatto costruire sulle spiagge e adesso chiediamo l'intervento statale. Prima creiamo i danni e poi chiamiamo la collettività ad intervenire, a spendere per mantenere privilegi di pochi.
Ecco io credo che noi dobbiamo interrompere questo circuito vizioso ed intervenire una volta per sempre con una legge quadro che riguardi la gestione e l'uso del suolo".
venerdì 9 novembre 2012
Interrogazione a risposta orale urgente su autorizzazione centrale a Biomasse in comune di Poggio San Marcello.
Il sottoscritto Consigliere
regionale
preso atto
della preoccupazione con cui è
stata accolta la pubblicazione dell'iter approvativo di una ulteriore centrale
a Biomasse nel comune di Poggio San Marcello, da realizzare in un territorio
conosciuto nel mondo per la produzione del vino Verdicchio, principale
ambasciatore della cultura enologica marchigiana e del nostro paesaggio;
considerato
l'evidente danno che ne
deriverebbe all'ambiente e all'economia locale.
chiede di conoscere
·
se risulta vera la notizia della
richiesta e quando è datata;
·
a che punto è l'iter burocratico
eventualmente autorizzato.
Ancona,
9 novembre 2012
Raffaele
Bucciarelli
BASTA CON IL MASSACRO DEL NOSTRO TERRITORIO
Dopo tutte le
centrali autorizzate in Vallesina ora l'attacco della speculazione arriva alle
colline del Verdicchio. Dobbiamo bloccarlo!
Uno dei territori più belli, più
coltivati ove si produce una delle fonti di ricchezza più importanti
dell'export regionale non può essere considerato come luogo ove speculare.
Il danno che ne deriverebbe, sarebbe
enorme e nessun diritto alla speculazione finanziaria può giustificare una
violenza simile.
Le vigne ed il paesaggio sono il
nostro petrolio: dobbiamo difenderlo!
Ho presentato una interrogazione
urgente e spero proprio che sul territorio anche le voci degli amministratori
si facciano sentire.
Raffaele
Bucciarelli
giovedì 25 ottobre 2012
Emendamento al testo unificato della commissione “Interventi in favore delle persone con disturbi specifici di apprendimento (DSA)”
In data 23 ottobre 2012 Il Presidente Raffaele Bucciarelli ha presentato un emendamento al testo
unificato della commissione “Interventi in favore delle persone con disturbi
specifici di apprendimento (DSA)”, inserendo all’art.3, lettera b, dopo le parole “neuropsichiatri infantili, psicologi, logopedisti” anche “pedagogisti”.
Interrogazione a risposta orale urgente in merito alla determina ASUR n.769 del 9/10/2012 “Approvazione avviso di selezione pubblica, a titoli e colloquio, per assunzioni a tempo indeterminato di dirigenti amministrativi”
Il sottoscritto Consigliere
regionale
Considerato che
per carenze di risorse molti contratti a termine del
personale parasanitario non vengono rinnovati e che la spending review impone
pesanti tagli alle Regioni le cui ripercussioni aggraveranno fortemente
l’offerta dei servizi sanitari regionali;
visto
quanto indicato nella determina n.769 del 9 ottobre 2012 su
“Approvazione avviso di selezione pubblica, a titoli e colloquio, per
assunzioni a tempo determinato di dirigenti amministrativi, divenuta esecutiva
il 19 ottobre 2012 e con cui l’Asur Marche prevede una graduatoria per
dirigenti amministrativi con contratti quinquennali;
INTERROGA
Il Presidente della Giunta per sapere come motiva e
concilia, con la situazione descritta, queste assunzioni di nuovi dirigenti
della sanità.
Ancona,
23 ottobre 2012
Raffaele
Bucciarelli
martedì 23 ottobre 2012
TRA PREPOTENZA E IGNAVIA Il pasticcio della legge regionale sulle centrali a biogas e biomasse
La
legge regionale approvata coi i voti della sola maggioranza (peraltro divisa
come mai prima) rappresenta una sconfitta delle attese dei Sindaci e dei
tanti cittadini organizzati nei comitati sorti praticamente in ogni territorio
interessato. Infatti, nonostante che sulla legge regionale di disciplina della
Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA) penda un ricorso del Governo alla Corte
Costituzionale che potrebbe invalidare tutte le concessioni rilasciate, ogni
proposta di modifica presentata dai Consiglieri regionali a sostegno delle
istanze provenienti da istituzioni e comunità locali è stata respinta per il
ricatto operato sui Consiglieri dal Presidente della Giunta regionale Spacca
che ha minacciato di buttare fuori dalla maggioranza coloro che li avessero
sostenuti. E così tra assenze più o meno tattiche e fughe polemiche di
Consiglieri di maggioranza e uscite dall'aula e astensioni di qualche
consigliere del centrodestra, la legge è passata nel testo voluto da Spacca e
dalla Giunta regionale.
E' stato compiuto un atto che, oltre ad aver visto la prevaricazione
del Presidente che ha fatto violenza su diversi Consiglieri regionali
-
non risolve
alcuno dei problemi sollevati dai Sindaci e dai cittadini ed anzi umilia
comunità e istituzioni locali;
-
continua a
privilegiare l'industria e la speculazione (come la ha definita il
Vicepresidente della Giunta regionale) anziché rafforzare il mondo agricolo e
mette a repentaglio la finalizzazione ad usi alimentari delle produzioni
agricole;
-
minaccia le
tipicità e le biodiversità così caratteristiche del nostro territorio.
Un atto che non tutela neppure, per le ragioni sopraesposte, gli
imprenditori.
Quanto
accaduto ha evidenziato che sta implodendo il “Laboratorio Marche” lacerato da
guerre interne e da interessi contrapposti e a volte opachi e che c'è un
partito di maggioranza relativa, il PD, totalmente subalterno a logiche
speculative e incapace di recepire le istanze dei cittadini e persino dei
propri Sindaci. E' il brillante risultato conseguito con l'esclusione dei
comunisti dalla maggioranza per dar vita a ciò che ora possiamo definire un
vero e proprio ring. Complimenti!
Gruppo consiliare regionale
Federazione della
Sinistra PdCI - PRC
mercoledì 17 ottobre 2012
Interrogazione a risposta orale urgente in merito alla situazione della SOD di Odontostomatologia Chirurgica e Speciale degli Ospedali Riuniti di Ancona
Il sottoscritto Consigliere
regionale
premesso che
è operativa da oltre venti anni
presso gli Ospedali Riuniti di Ancona la
SOD di Odontostomatologia Chirurgica e Speciale, che
rappresenta, per l'attività assistenziale finalizzata alla prevenzione e alla
cura delle patologie orali ed alla chirurgia odontostomatologica, per la qualità
delle tecniche chirurgiche all'avanguardia che vengono adottate, le dotazioni
strumentali ed il numero degli interventi la principale struttura sanitaria
regionale in materia;
ricordato che
ricordato inoltre che
la struttura in oggetto è
referente per le Marche del progetto di prevenzione del carcinoma del cavo
orale nonché centro di riferimento regionale per la prevenzione e cura delle
osteonecrosi dei mascellari associate all'uso dei bifosfonati (una grave
complicanza nella terapia oncologica delle lesioni ossee metastatiche);
informato che
le riduzioni del personale medico
assegnato alla struttura operate nel recente passato hanno creato difficoltà
nell'espletamento del servizio e necessitato una riorganizzazione delle
attività svolte dalla struttura;
preoccupato
per le voci di ulteriori tagli
all'organico che potrebbero interessare questa specifica SOD, pregiudicandone
ulteriormente le attività
interroga il
Presidente della Giunta regionale per conoscere
quali azioni la Giunta regionale intenda
realizzare al fine di preservare l'operatività di una struttura che, come sopra
descritto, si pone come centro di riferimento regionale e nazionale in campo
odontostomatologico.
Il Consigliere regionale
Raffaele Bucciarelli
venerdì 12 ottobre 2012
COMUNICATO STAMPA BUCCIARELLI ADERISCE ALLA CAMPAGNA REFERENDARIA Difendere i diritti dei lavoratori significa difendere la nostra civiltà
Di fronte ai
continui attacchi alle lavoratrici e ai lavoratori non si può rimanere
indifferenti.
Le conquiste del
mondo del lavoro vanno difese e in questo caso ripristinate. Per troppo tempo
si è parlato della quasi scomparsa delle “tute blu” salvo poi ritrovarle per
far pagare loro, attraverso le misure prese negli ultimi anni dai governi
liberisti, i costi dell’arricchimento dei soliti noti.
In questa
situazione occorre dare segnali forti e decisi: dobbiamo difendere i più deboli
ed invertire la rotta delle politiche nazionali. Ecco perché il gruppo
Federazione della Sinistra si schiera senza dubbi a favore dei referendum e
farà tutto il possibile affinché sia una ulteriore campagna referendaria
vincente.
Raffaele Bucciarelli
martedì 9 ottobre 2012
Comunicato stampa su rinvio da parte della maggiroanza in merito alla proposta di legge sulle centrali a biomasse e biogas
Ancora un rinvio. Ancora
una volta la maggioranza che governa la regione ha deciso di
rimandare la discussione della proposta di legge sulle centrali a
biomasse e biogas. La motivazione ufficiale è l'assenza del
presidente Spacca il quale avrebbe affermato di voler partecipare
alla discussione su un provvedimento che egli ritiene “di
prioritaria importanza”. Evidentemente però, nella scala di
priorità di Spacca, l'esigenza di dare risposta alle attese di tanti
cittadini marchigiani, ai comitati e anche agli imprenditori non è
al primo posto, dato che egli ha liberamente scelto già martedì
scorso di rinviare l'approvazione della legge . Viene il sospetto che
questo continuo tentativo di “allungare il brodo” serva a far
rientrare i malpancismi di molti consiglieri di maggioranza e di
qualche assessore (che peraltro, forse su consiglio dello stesso
Presidente, sembra abbia già provveduto a ritirare la propria firma
dalle proposte di legge in materia precedentemente sottoscritte).
Resta il fatto che nell'attesa della decisione una centrale, quella
di Monsano, ha visto decorrere i termini di legge previsti per il
procedimento autorizzativo per cui scatta il silenzio-assenso. Quante
altre ne dovranno essere autorizzate con le stesse modalità prima
che questa maggioranza conceda all'Assemblea di poter compiere il
proprio dovere e cioè di legiferare?
Raffaele
Bucciarelli
lunedì 8 ottobre 2012
Interrogazione a risposta orale urgente su assistenza malati psichiatrici
Il sottoscritto Consigliere
regionale.
rilevato che
da uno studio dell'Ufficio
Regionale Salute Mentale effettuato nell'anno 2009, risulta che dei
malati psichiatrici marchigiani che sono in residenza specialistica,
ben 85 utilizzano strutture ubicate fuori regione,
considerato inoltre che
a specifico dubbio espresso
circa la non rispondenza di tali dati alla situazione attuale, lo
stesso ufficio non ha dichiarato un decremento di tale numero e non
ha fugato la diffusa sensazione che lo stesso sia aumentato in questi
due anni,
visto che
le fragilità con numeri più
importanti sono quelle di Schizofrenia (26 casi) e di Psicosi (22
casi) con particolari concentrazioni nella area Vasta 1 e nella area
Vasta 2
visto inoltre che
esistono realtà sanitarie
con posti ancora liberi che, se occupati, potrebbero far risparmiare
considerevoli somme alla sanità marchigiana e creerebbero minori
disagi ai familiari costretti a lunghi spostamenti per visitare i
propri congiunti,
interroga il Presidente
della Giunta
per conoscere se quanto
sopra esposto sia rispondente alla realtà, in particolare per quanto
riguarda disponibilità di specifici posti letto in strutture
sanitarie della regione e, in caso di risposta affermativa, quali
iniziative intende assumere nei confronti dei responsabili della
sanità marchigiana affinché sia posto rimedio..
Raffaele
Bucciarelli
: Interrogazione a risposta orale urgente sulla sede dell'A.S.U.R.
Il sottoscritto Consigliere
regionale
considerato che
per la sola sede dell'A.S.U.R.
sita in Via Caduti del Lavoro n. 40 la Regione affronta una spesa pari a €
570.903,00 di affitto annuo;
visto che
le misure prese ed imposte dal
Governo nazionale obbligano anche la Regione Marche a continui tagli anche in
materia di Sanità;
visto che
ogni volta che è sta proposta
l'abolizione dell'A.S.U.R. la maggioranza si è sempre opposta:
interroga il
Presidente della Giunta regionale per conoscere
come
mai non si pensa di allocare l'A.S.U.R. presso gli immobili più grandi di
proprietà della Regione e che a tutt'oggi non è stato possibile vendere,
generando così un risparmio notevole da finalizzare ai servizi.
Ancona,
08 ottobre 2012
Raffaele
Bucciarelli
Intervento in merito alla “proposta di tagli ai costi della politica” avanzata dai Presidenti Spacca e Solazzi nella seduta del Consiglio regionale del 2 ottobre 2012
Raffaele
BUCCIARELLI: "Ho
ascoltato con molta attenzione, Presidente Spacca, la sua comunicazione e le
sarei grato se anche lei ascoltasse non solo il mio intervento ma anche quello
degli altri Capigruppo. Ha ragione lei, questa è una discussione che deve avvenire in Consiglio regionale
perché questo è il luogo della rappresentanza, il luogo della democrazia dove
vanno prese le decisioni più importanti.
Credo che nel merito di quello che lei ha detto ci sia da discutere e lo farò, però innanzitutto c'è una questione di metodo da affrontare.
Dopo quarant'anni dall' istituzione delle Regioni, i loro Presidenti e non “Governatori” perché in Italia non esiste la figura del Governatore, si riuniscono e decidono di non rivolgersi ai Consigli regionali per discutere un problema importantissimo e grave, come quello di cui stiamo discutendo, ma decidono di abdicare al loro ruolo e di chiedere al Governo, addirittura, un decreto-legge affinché imponga alle Regioni, che essi rappresentano, delle scelte drastiche sui cosiddetti costi della politica. Qui c’è la prima, credo, anomalia.
Non svolgono il ruolo di rappresentanti dei cittadini, non svolgono il ruolo di rappresentanti dei Consigli regionali e quindi della democrazia, ma svolgono quasi il ruolo di notai, con il tentativo di apparire come nuovi e vergini in una Italia che si avvia, sempre di più, quasi a desiderare l'uomo forte. Chiedono al Governo, di porre sanzioni, notate bene, quindi c'è anche la dichiarazione implicita della incapacità dei partiti che essi rappresentano di riformare la politica, di riformare il funzionamento delle istituzioni.
Quindi c’è non solo la giustificazione ma l'appoggio all'ondata di anti-politica che sta emergendo nel Paese, come se la fiducia persa dipendesse da scelte tecniche quali: ridurre il numero dei Consiglieri, degli Assessori, il numero delle Province, delle Regioni e dei Comuni.
Io credo che la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nei partiti sia un processo che vada costruito giorno dopo giorno, con gli atti, con la partecipazione, con la capacità di ascoltare, con la capacità di obbligare le istituzioni, questo dovrebbero fare i partiti, a selezionare, se volete, anche la classe dirigente. Saper ascoltare i problemi che emergono dal territorio per affrontarli democraticamente, ad esempio qui abbiamo dei Comitati che si sono formati perché questa Regione non ha saputo ascoltare il territorio su un tema importante come quello dell'energia.
La democrazia è un processo, non è data una volta per sempre e la fiducia nelle istituzioni e nei partiti non si recupera tout court, cercando di passare per i primi della classe, per i più virtuosi o per i più bravi.
Per troppo tempo noi abbiamo assistito anche nelle Marche a comunicati stampa, interviste, interventi pubblici, dove la Giunta era virtuosa e il Consiglio spendaccione, dove la Giunta funzionava e il Consiglio perdeva tempo ed era il luogo dove non si decideva. Quante volte, colleghi Capigruppo, con i Consiglieri di maggioranza e di minoranza abbiamo detto non era possibile andare avanti così e che ci voleva rispetto tra i vari livelli. Dobbiamo avere rispetto e io sarei stato contento, Presidente Spacca, come credo tutti i Capigruppo, di contribuire con lei a definire la posizione delle Marche alla Conferenza delle Regioni. Probabilmente se lei ci avesse ascoltato prima, nelle sedi dovute, con il rispetto che si deve al Consiglio, avremmo maturato una decisione più democratica, forse non unanime ma sicuramente più democratica.
Oggi viene vissuta per quello che è, questa decisione, questa richiesta al Governo, ai potenti, al Governo dei tecnici che risponde alle banche in un momento di crisi in cui si arricchisce la speculazione finanziaria ma si impoveriscono i lavoratori, i pensionati e si taglia la democrazia perché è questo ciò che sta avvenendo. Chiedete a questo Governo di intervenire per moralizzare il paese e cosa c'è di più amorale di chi siede al Governo, taglia le pensioni, rinvia l'età pensionabile e guadagna milioni di euro all'anno per interessi sulle azioni che possiedono anche le banche? Non è amoralità questa?
Noi dobbiamo tirarci fuori da questo fango Presidente, non possiamo far parte del coro perché ne abbiamo le caratteristiche, e ne abbiamo anche la forza se è vero com'è vero che i dati del "Sole 24 ore", che non è un giornale comunista, dicono che siamo i più virtuosi. Dobbiamo far valere la nostra diversità e proporre questo metodo di operare anche altrove, altrimenti noi cadremmo nell’errore, che non è un errore, ma una strategia, un progetto politico che è quello di tagliare la democrazia.
Si è cominciato con i tagli ai trasferimenti statali ai Comuni, si tagliano le Province, adesso si attaccano le Regioni e poi si torna ancora alle Province. Guardate l'attacco principale è agli eletti, e allora Presidente, voglio ricordare che per eleggere un Consigliere del suo partito di riferimento sono stati necessari 14.000 voti, per eleggere il sottoscritto sono stati necessari 27.975 elettori.
La democrazia non si realizza con i decreti, la democrazia si realizza facendo contare i cittadini, e non è accettabile, che i grandi che rubano in altre Regioni facciano pagare ai piccoli sui territori, è inaccettabile!!
La democrazia va difesa, non va solo costruita tutti i giorni ma va anche difesa, e tanto più è forte la democrazia quanto più vengono rispettate le minoranze, tutte!
Questi di cui si parla sono i costi della democrazia e della politica ecco perché noi siamo contrari alle proposte fatte. Una cosa è un Gruppo consiliare, che può anche essere di una persona, diretta espressione della volontà del popolo, degli elettori, altra cosa sono Gruppi nati per motivazioni politiche, di partito le più svariate. Non possiamo permettere di far passare l'idea di fare di tutta un'erba un fascio. Non è così! Per fiducia e credibilità quello che ci riguarda, noi difenderemo le nostre prerogative sapendo che si può recuperare. Anch'io quando vado in giro, colleghi Consiglieri, vengo attaccato sulle identità e i costi della politica, ma sapete cosa ho cominciato a fare? Faccio vedere il mio cedolino della indennità di carica, la diaria e dico a quegli elettori che mi attaccano di chiedere, a coloro che hanno eletto, di fare altrettanto e di dichiarare se hanno preso soldi da sponsor o quanto hanno speso per essere eletti, perché non siamo in tanti qua dentro ad essere eletti senza aver speso un centesimo di tasca propria. Il sottoscritto lo ha fatto. Questo è un fatto di democrazia, come il fatto che io dia il 50% dell'indennità di carica al mio partito, senza il quale non vivrebbe. Se muore un solo partito, la democrazia si impoverisce e su questo terreno noi comunisti sappiamo dove si comincia ma non sappiamo mai dove si finisce, anzi la storia ci insegna e ci dà esempi molto preoccupanti. Ecco quindi sul metodo e nel merito, signor Presidente!
Potrei fare un altro esempio calzante sulla credibilità, io sono stanco e nel prossimo Consiglio probabilmente presenterò una mozione di censura nei confronti dell’Assessore all’Ambiente, pur sapendo che non è una sua responsabilità, perché ad un Consigliere regionale si nega il diritto di conoscere cosa avviene in questa Regione. Lo sapete tutti ormai, ho presentato un'interrogazione il 25 maggio, non ho risposta, Presidente, lei è responsabile anche di quell’assessorato, lei nomina l'Assessore. Lei deve chiedere all'Assessore di far rispettare le regole, sono sei mesi che un Dirigente si rifiuta di rispondere, cosa ha da nascondere? La trasparenza, la fiducia, la credibilità, Presidente, passano anche attraverso queste cose.
Ci sono dei regolamenti che non vengono rispettati e siete i primi a non rispettarli. Io gliel'ho detto, le ho scritto signor Presidente, le ho scritto perché un funzionario mi ha chiesto di parlare a voce di queste cose, di persona, perché era preoccupato dal fatto che, secondo lui, conoscevo troppo la sua situazione patrimoniale. Ho mandato questa lettera anche a lei. Non ha risposto neanche lei. Allora dov'è la democrazia, dov'è il rispetto per i Consiglire?
Se in futuro nelle Marche ci saranno dieci Consiglieri in meno essi avranno più forza, saranno più prepotenti, la realtà è che se non cambia il fare politica, la cultura, altre misure servono solo a chi realmente sta dominando. Qualcuno potrebbe dire "difendete i vostri privilegi", come è stato scritto - probabilmente si è rotto un feeling, tra la stampa e la Giunta regionale, i vostri “lauti guadagni”. Io non ho paura di questo, a diciott'anni ero emigrante in Svizzera in un a città ove in alcuni bar era scritto “vietato l'ingresso agli animali e agli italiani”, dove oggi si celebrano i vertici dell'economia mondiale, pensate se ho paura a tornare a vivere con la mia pensione. Ma difendere la democrazia è un dovere di tutti, non è di un partito, né solo dei comunisti. Noi non abbiamo solo il dovere di difendere le Marche, abbiamo il dovere di difendere, di contribuire a difendere la democrazia in Italia, e questo vale per tutti i Consiglieri e per lei Presidente, che potrebbe cominciare ascoltando di più i Consiglieri regionali sia di maggioranza che di minoranza."
Credo che nel merito di quello che lei ha detto ci sia da discutere e lo farò, però innanzitutto c'è una questione di metodo da affrontare.
Dopo quarant'anni dall' istituzione delle Regioni, i loro Presidenti e non “Governatori” perché in Italia non esiste la figura del Governatore, si riuniscono e decidono di non rivolgersi ai Consigli regionali per discutere un problema importantissimo e grave, come quello di cui stiamo discutendo, ma decidono di abdicare al loro ruolo e di chiedere al Governo, addirittura, un decreto-legge affinché imponga alle Regioni, che essi rappresentano, delle scelte drastiche sui cosiddetti costi della politica. Qui c’è la prima, credo, anomalia.
Non svolgono il ruolo di rappresentanti dei cittadini, non svolgono il ruolo di rappresentanti dei Consigli regionali e quindi della democrazia, ma svolgono quasi il ruolo di notai, con il tentativo di apparire come nuovi e vergini in una Italia che si avvia, sempre di più, quasi a desiderare l'uomo forte. Chiedono al Governo, di porre sanzioni, notate bene, quindi c'è anche la dichiarazione implicita della incapacità dei partiti che essi rappresentano di riformare la politica, di riformare il funzionamento delle istituzioni.
Quindi c’è non solo la giustificazione ma l'appoggio all'ondata di anti-politica che sta emergendo nel Paese, come se la fiducia persa dipendesse da scelte tecniche quali: ridurre il numero dei Consiglieri, degli Assessori, il numero delle Province, delle Regioni e dei Comuni.
Io credo che la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nei partiti sia un processo che vada costruito giorno dopo giorno, con gli atti, con la partecipazione, con la capacità di ascoltare, con la capacità di obbligare le istituzioni, questo dovrebbero fare i partiti, a selezionare, se volete, anche la classe dirigente. Saper ascoltare i problemi che emergono dal territorio per affrontarli democraticamente, ad esempio qui abbiamo dei Comitati che si sono formati perché questa Regione non ha saputo ascoltare il territorio su un tema importante come quello dell'energia.
La democrazia è un processo, non è data una volta per sempre e la fiducia nelle istituzioni e nei partiti non si recupera tout court, cercando di passare per i primi della classe, per i più virtuosi o per i più bravi.
Per troppo tempo noi abbiamo assistito anche nelle Marche a comunicati stampa, interviste, interventi pubblici, dove la Giunta era virtuosa e il Consiglio spendaccione, dove la Giunta funzionava e il Consiglio perdeva tempo ed era il luogo dove non si decideva. Quante volte, colleghi Capigruppo, con i Consiglieri di maggioranza e di minoranza abbiamo detto non era possibile andare avanti così e che ci voleva rispetto tra i vari livelli. Dobbiamo avere rispetto e io sarei stato contento, Presidente Spacca, come credo tutti i Capigruppo, di contribuire con lei a definire la posizione delle Marche alla Conferenza delle Regioni. Probabilmente se lei ci avesse ascoltato prima, nelle sedi dovute, con il rispetto che si deve al Consiglio, avremmo maturato una decisione più democratica, forse non unanime ma sicuramente più democratica.
Oggi viene vissuta per quello che è, questa decisione, questa richiesta al Governo, ai potenti, al Governo dei tecnici che risponde alle banche in un momento di crisi in cui si arricchisce la speculazione finanziaria ma si impoveriscono i lavoratori, i pensionati e si taglia la democrazia perché è questo ciò che sta avvenendo. Chiedete a questo Governo di intervenire per moralizzare il paese e cosa c'è di più amorale di chi siede al Governo, taglia le pensioni, rinvia l'età pensionabile e guadagna milioni di euro all'anno per interessi sulle azioni che possiedono anche le banche? Non è amoralità questa?
Noi dobbiamo tirarci fuori da questo fango Presidente, non possiamo far parte del coro perché ne abbiamo le caratteristiche, e ne abbiamo anche la forza se è vero com'è vero che i dati del "Sole 24 ore", che non è un giornale comunista, dicono che siamo i più virtuosi. Dobbiamo far valere la nostra diversità e proporre questo metodo di operare anche altrove, altrimenti noi cadremmo nell’errore, che non è un errore, ma una strategia, un progetto politico che è quello di tagliare la democrazia.
Si è cominciato con i tagli ai trasferimenti statali ai Comuni, si tagliano le Province, adesso si attaccano le Regioni e poi si torna ancora alle Province. Guardate l'attacco principale è agli eletti, e allora Presidente, voglio ricordare che per eleggere un Consigliere del suo partito di riferimento sono stati necessari 14.000 voti, per eleggere il sottoscritto sono stati necessari 27.975 elettori.
La democrazia non si realizza con i decreti, la democrazia si realizza facendo contare i cittadini, e non è accettabile, che i grandi che rubano in altre Regioni facciano pagare ai piccoli sui territori, è inaccettabile!!
La democrazia va difesa, non va solo costruita tutti i giorni ma va anche difesa, e tanto più è forte la democrazia quanto più vengono rispettate le minoranze, tutte!
Questi di cui si parla sono i costi della democrazia e della politica ecco perché noi siamo contrari alle proposte fatte. Una cosa è un Gruppo consiliare, che può anche essere di una persona, diretta espressione della volontà del popolo, degli elettori, altra cosa sono Gruppi nati per motivazioni politiche, di partito le più svariate. Non possiamo permettere di far passare l'idea di fare di tutta un'erba un fascio. Non è così! Per fiducia e credibilità quello che ci riguarda, noi difenderemo le nostre prerogative sapendo che si può recuperare. Anch'io quando vado in giro, colleghi Consiglieri, vengo attaccato sulle identità e i costi della politica, ma sapete cosa ho cominciato a fare? Faccio vedere il mio cedolino della indennità di carica, la diaria e dico a quegli elettori che mi attaccano di chiedere, a coloro che hanno eletto, di fare altrettanto e di dichiarare se hanno preso soldi da sponsor o quanto hanno speso per essere eletti, perché non siamo in tanti qua dentro ad essere eletti senza aver speso un centesimo di tasca propria. Il sottoscritto lo ha fatto. Questo è un fatto di democrazia, come il fatto che io dia il 50% dell'indennità di carica al mio partito, senza il quale non vivrebbe. Se muore un solo partito, la democrazia si impoverisce e su questo terreno noi comunisti sappiamo dove si comincia ma non sappiamo mai dove si finisce, anzi la storia ci insegna e ci dà esempi molto preoccupanti. Ecco quindi sul metodo e nel merito, signor Presidente!
Potrei fare un altro esempio calzante sulla credibilità, io sono stanco e nel prossimo Consiglio probabilmente presenterò una mozione di censura nei confronti dell’Assessore all’Ambiente, pur sapendo che non è una sua responsabilità, perché ad un Consigliere regionale si nega il diritto di conoscere cosa avviene in questa Regione. Lo sapete tutti ormai, ho presentato un'interrogazione il 25 maggio, non ho risposta, Presidente, lei è responsabile anche di quell’assessorato, lei nomina l'Assessore. Lei deve chiedere all'Assessore di far rispettare le regole, sono sei mesi che un Dirigente si rifiuta di rispondere, cosa ha da nascondere? La trasparenza, la fiducia, la credibilità, Presidente, passano anche attraverso queste cose.
Ci sono dei regolamenti che non vengono rispettati e siete i primi a non rispettarli. Io gliel'ho detto, le ho scritto signor Presidente, le ho scritto perché un funzionario mi ha chiesto di parlare a voce di queste cose, di persona, perché era preoccupato dal fatto che, secondo lui, conoscevo troppo la sua situazione patrimoniale. Ho mandato questa lettera anche a lei. Non ha risposto neanche lei. Allora dov'è la democrazia, dov'è il rispetto per i Consiglire?
Se in futuro nelle Marche ci saranno dieci Consiglieri in meno essi avranno più forza, saranno più prepotenti, la realtà è che se non cambia il fare politica, la cultura, altre misure servono solo a chi realmente sta dominando. Qualcuno potrebbe dire "difendete i vostri privilegi", come è stato scritto - probabilmente si è rotto un feeling, tra la stampa e la Giunta regionale, i vostri “lauti guadagni”. Io non ho paura di questo, a diciott'anni ero emigrante in Svizzera in un a città ove in alcuni bar era scritto “vietato l'ingresso agli animali e agli italiani”, dove oggi si celebrano i vertici dell'economia mondiale, pensate se ho paura a tornare a vivere con la mia pensione. Ma difendere la democrazia è un dovere di tutti, non è di un partito, né solo dei comunisti. Noi non abbiamo solo il dovere di difendere le Marche, abbiamo il dovere di difendere, di contribuire a difendere la democrazia in Italia, e questo vale per tutti i Consiglieri e per lei Presidente, che potrebbe cominciare ascoltando di più i Consiglieri regionali sia di maggioranza che di minoranza."
mercoledì 3 ottobre 2012
C.S. su parere Avvocatura regione su centrali biogas e biomasse
Le furberie della Giunta regionale,
che ha ritardato sino all'ultimo a consegnare ai consiglieri il parere
dell'avvocatura della Regione che era pronto da venerdì scorso, e le divisioni
interne alla maggioranza e agli stessi partiti che la compongono hanno
provocato ieri il rinvio di una settimana della discussione sulla questioni
delle centrali a biogas e biomasse. Il risultato di tutto questo è che anche la
centrale di Monsano potrà essere autorizzata perchè il 7 ottobre scadranno i 90
giorni dell'iter autorizzativo previsti dalla normativa. Ci aspettiamo a giorni
il decreto o, peggio ancora, il via libera attraverso il cosiddetto
silenzio-assenso.
L’ennesima centrale nella
vallesina rischia quindi di partire. Un altro impianto, senz'altro impattante
e, forse, potenzialmente nocivo, potrà essere realizzato senza i necessari
approfondimenti e valutazioni sulle effettive ricadute sull’ambiente, il
territorio e la salute dei cittadini.
Noi comunisti crediamo che
divenga quindi sempre più importante che l'Assemblea legislativa decida martedì
prossimo per una sospensione in autotutela di tutte le autorizzazioni,
rilasciate ed in itinere, al fine di
sottoporre, nel rispetto della normativa vigente, tutti i progetti alle
procedure di verifica dell'assoggettabilità alla valutazione d'impatto
ambientale e, ove ne ricorrano le condizioni, alla VIA stessa.
Raffaele
Bucciarelli
venerdì 28 settembre 2012
comunicato stampa
L’approvazione da parte
dell’Assemblea legislativa regionale nella seduta del 25 settembre della
mozione n. 374 per l’istituzione di un centro internazionale di cardiologia e
cardiochirurgia pediatriche presso l’ospedale regionale di Torrette (condivisa
già in fase di presentazione dalla gran parte delle forze politiche presenti
nell’Assemblea – è stata infatti sottoscritta da tutti i componenti della V
Commissione assembleare oltre che da noi scriventi - e poi approvata con voto
unanime dell’aula) rappresenta un atto significativo nel percorso per la
costruzione della macroregione adriatico – ionica a cui sono affidate le
speranze non solo di sviluppo economico ma anche di crescita sociale, di
stabilità e, in definitiva, di pace e cooperazione tra le regioni e i paesi
dell’area. Si tratta del primo progetto in ambito sanitario che, uscendo dalla
logica – seppur certamente nobile – degli interventi umanitari, mira alla
realizzazione di un effettivo partenariato tra i vari soggetti e le varie
realtà nazionali e regionali che vi saranno coinvolti. E questo va a
intervenire in un segmento della sanità, quello appunto della cardiologia e
cardiochirurgia pediatriche, che anche nel recentissimo passato ha visto vite
di bambini aggrappate al filo della solidarietà, l’unico che abbia potuto
consentire loro di intraprendere il ”viaggio della speranza” ad Ancona, con la
sola alternativa di una morte certa per l’impossibilità, nel paese di origine,
di ricevere un trattamento medico e chirurgico adeguato alla propria
patologia. Alla Giunta regionale ora il
compito di dare le gambe a questo senz’altro ambizioso disegno, che auspichiamo
possa essere sviluppato in tempi certi ed il più possibile brevi.
Ancona, 28 settembre2012
F.to Massimo Binci
F.to Raffaele Bucciarelli
Capogruppo
Sinistra, Ecologia, Libertà Capogruppo Federazione della Sinistra PdCI -
PRC
MOZIONE N. 374 "Centro di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica Ospedali riuniti di Ancona"
L’Assemblea
legislativa ha approvato la mozione n. 374 dei consiglieri Comi, D'Anna, Busilacchi, Badiali, Giorgi, Camela,
Natali, Giancarli, Binci, Bucciarelli, nel testo
che segue:
L’ASSEMBLEA
LEGISLATIVA DELLE MARCHE
RICORDATO
che
la
Regione Marche ha avviato dal 2008 il progetto per la realizzazione di una
struttura complessa di Cardiologia e Cardiochirurgia Pediatrica e Congenita
(CCPC) all'interno del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari esistente presso
l'A.O.U.OO.RR. di Ancona, prevedendo un obiettivo di progressiva
implementazione dell'attività chirurgica tale da raggiungere e superare i 400
interventi all'anno;
per la
realizzazione del progetto succitato sono state destinate risorse umane e
strumentali significative, ma l'attività chirurgica non ha registrato nel corso
degli anni l'implementazione attesa;
VERIFICATO
che
tale
mancanza di risultati possa essere imputabile ad una serie di dati demografici
e statistici che possono essere sintetizzati come segue:
la natalità nelle Marche si attesta su
una percentuale del 9 per mille per cui su una
popolazione di circa 1.565.000 abitanti (dato 2010) nascono meno di
15.000 bambini/anno dei quali circa 110-120 sono portatori di cardiopatie
congenite. Di questi circa il 25% (25–30 neonati) nascono con cardiopatie
severe ed incompatibili con la vita, che necessitano di una correzione
d'urgenza entro i primi giorni di vita. Diversamente una quota pari a circa il
30% presenta una cardiopatia lieve che si corregge spontaneamente entro i primi
anni di vita. La restante parte, con cardiopatie congenite moderate, può essere
trattata non chirurgicamente.
tali dati suggeriscono una
considerazione e cioè che, se l'attività della cardiochirurgia
pediatrica
si limitasse alla sola popolazione delle Marche, la scarsa rilevanza
quantitativa di queste cardiopatie congenite sconsiglierebbe l'utilizzo di
cospicue risorse per un'attività la cui efficienza/efficacia sarebbe
sfavorevole in termini di costi e risultati e che, per raggiungere, gli
obiettivi del progetto regionale sarebbe necessario operare su un bacino di
utenza ben più ampio (5-6 milioni di abitanti) che potrebbero garantire il
raggiungimento ed il superamento della soglia di interventi programmata;
a tale scopo non sarebbe sufficiente,
seppure vada comunque considerata utile ed addirittura indispensabile una
interlocuzione più stretta con altre Regioni affinchè possano indirizzare i
pazienti pediatrici affetti da cardiopatie provenienti dai loro territori alla
CCPC di Ancona, neppure il potenziale bacino di utenza offerto dalle regioni
limitrofe dove non esiste una struttura di CCPC. Queste regioni (Abruzzo,
Molise ed Umbria) infatti - oltre ad avere complessivamente una popolazione di
poco superiore ai 2.500.000 abitanti, registrano una natalità simile a quella
regionale con un numero di nascite di circa 23.000 bambini/anno ed un numero di
180–190 cardiopatici congeniti all'anno, con differenziazioni nelle patologie
percentualmente sovrapponibili a quelle sopra indicate per le Marche;
CONSIDERATO
che
le
difficoltà nell'acquisizione su base regionale ed interregionale di un numero
di pazienti pediatrici con cardiopatie con indicazione cardiochirurgica
sufficiente a garantire il raggiungimento degli obiettivi del progetto della CCPC
rischiano di vanificare un intervento che ha prodotto sino ad ora significativi
risultati di eccellenza, certificati anche da una incidenza di mortalità tra le
più basse a livello europeo;
RITENUTO
che
la CCPC
di Torrette, anche in virtù della sua collocazione geografica che ne fa
un ponte
ideale verso le regioni ed i Paesi dell’altra sponda dell’Adriatico, possa
essere
valorizzata
in un quadro di cooperazione istituzionale sovranazionale che la proponga
all’attenzione
dei Paesi della Macroregione Adriatico–Ionica al fine di sviluppare presso la
struttura
regionale un polo internazionale di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica
che, in una ottica di partenariato tra Paesi prossimi e confinanti, consenta la
realizzazione di una serie di interventi (dall’attività operatoria in sede per
le cardiopatie più complesse alla partecipazione dell’equipe cardiochirurgia
della CCPC ad interventi presso le strutture ospedaliere dei Paesi di
provenienza dei pazienti, dalla formazione del personale medico ed infermieristico
proveniente dai Paesi coinvolti alla costruzione di un sistema di raccolta ed
elaborazione dei dati sulla casistica nonché di valutazione delle indicazioni
terapeutiche, delle tecniche diagnostiche ed operatorie e dei risultati al fine
di una crescita professionale e scientifica progressiva e sempre più omogenea
tra le varie strutture);
VISTA
la
propria Risoluzione n. 25/2011 in cui, approvando la Relazione della VI
Commissione
sullo
“Stato di attuazione delle politiche europee (relazioni n. 5/11, 6/11 e 7/11)”,
si impegnava la Giunta regionale “ad attivare tutti gli opportuni canali
istituzionali finalizzati alla conclusione di accordi di partenariato nel
settore delle prestazioni sanitarie, nel rispetto di quanto previsto dalla
direttiva 2011/24 UE, al fine di valorizzare l'offerta di prestazioni sanitarie
di eccellenza della Regione Marche nell'ottica di scambi transfrontalieri di
assistenza sanitaria e di una gestione efficiente dell'assistenza sanitaria
complessiva nei territori della Macroregione Adriatico–Ionica” nonché i
progetti di cooperazione internazionale in ambito sanitario nel settore
ematologico già posti in essere dalla Regione Marche (Ospedale di Gaza, Libano
e Marocco);
REPUTATO
che
per tale
finalità vadano apportate al modello organizzativo della CCPC di Torrette le
correzioni utili ad ottimizzare le sue potenzialità di attrarre pazienti dai
territori
extraregionali
e da renderlo maggiormente idoneo all’attività su scala sovranazionale, a
partire dalla effettiva parificazione tra la componente cardiologica e quella
cardiochirurgia, restituendo alla prima l’autonomia organizzativa e gestionale,
le funzioni di reclutamento del paziente nonché le relative indicazioni
diagnostiche e terapeutiche e che, quindi, vada dato seguito a quanto
deliberato dalla Giunta regionale nella DGR n. 78 del 18 gennaio 2010;
IMPEGNA
LA GIUNTA REGIONALE
ad
attivare tutte le iniziative utili alla realizzazione presso la CCPC
dell’A.O.U.OO.RR di Ancona di un polo di cardiologia e cardiochirurgia
pediatrica a livello interregionale e sovranazionale procedendo
all’individuazione dei soggetti istituzionali coinvolgibili, alla
predisposizione degli atti propedeutici necessari nonché a tutte le altre
azioni idonee allo scopo;
a
relazionare entro sei mesi alla competente Commissione assembleare in merito
allo stato di realizzazione del progetto.
IL
PRESIDENTE
Vittoriano
Solazzi
I
CONSIGLIERI SEGRETARI
Moreno
Pieroni
Franca
Romagnoli
COMUNICATO STAMPA
Le dichiarazioni dei rappresentanti dei partiti che hanno provocato in altre regioni ciò che è a conoscenza di tutti qui nelle Marche, sono quantomeno fuoriposto e sbagliate per due motivi: primo perché non è con la riduzione dei gruppi consiliari che PD e PDL riconquisteranno la credibilità che hanno perduto e che continuano a perdere quotidianamente; secondo perché così facendo riducono gli spazi della democrazia nell’illusione di salvarsi da questa ondata di fango che essi stessi con il loro comportamento giustificano e alimentano.
Il fatto che i presidenti delle Regioni ( e non governatori che non esistono giuridicamente in Italia) deleghino il governo a prendere misure ingiuste e antidemocratiche, la dice lunga sull’autorevolezza di questi personaggi che sono campioni di propaganda e sembrano, in questo caso, dilettanti impauriti che evitano il confronto con i consigli regionali democraticamente eletti.
mercoledì 26 settembre 2012
COMUNICATO Partito dei Comunisti Italiani Comitato Regionale Marche Segreteria Regionale
La Segreteria Regionale del Partito dei Comunisti Italiani delle Marche
esprime profondo sdegno rispetto alla operazione politica del governo Monti
relativa alla soppressione delle province ed al taglio dei servizi sui
territori che ne rappresenta l'inevitabile corollario.
Risparmiare sulla spesa pubblica partendo dal riordino delle Province
(sopravviverebbero soltanto le più grandi e le più piccole sarebbero costrette
coattivamente ad essere unificate con le limitrofe), rappresenta un vero e
proprio attacco allo stato sociale ed ai diritti dei meno abbienti che su quei
territori risiedono.
Innanzitutto le province più piccole, spesso già sofferenti a livello
di trasferimento di finanza derivata dalle Regioni e dallo Stato, sarebbero
costrette ad essere unificate con altre province parimenti deficitarie. Insomma
tali province, costrette all'accorpamento per poter sopravvivere,
rappresenterebbero con l'unificazione,la somma di due enti locali che non
potrebbe più garantire una qualità dei servizi alla persona.
Se poi aggiungiamo che con
l'attuazione dello sciagurato disegno federalista, che i comunisti hanno sempre
avversato, i trasferimenti dai livelli superiori (Stato ed Regioni) verranno
gravemente ridotti, e le province dovranno divenire autosufficienti a li vello
di reperimento di risorse, si intende bene come le piccole province costrette
all'accorpamento diventino province di serie B rispetto alle altre.
Gli ultimi episodi di comuni che intendono passare con altre province e
regioni più ricche (basti notare il recente passaggio alla Regione Emilia
Romagna di diversi comuni dell'entroterra pesarese) si intensificherebbero al
fine di passare con territori meno disagiati economicamente, facendo così
entrare in un circolo vizioso le province più povere che andrebbero verso il
default.
I comunisti italiani sono anche fortemente preoccupati dall'entrata in
vigore dei decreti legge che tagliano 500 milioni di € per il 2012 i fondi per
le province (e di 1 milione di € per il 2013) mettendo in serio pericolo
l'apertura dell'imminente anno scolastico, considerando tali tagli non in
consumi intermedi aggredibili ma in veri e propri servizi agli studenti.
Il PdCI esprime al contempo un forte dissenso per la nuova modalità di
elezione dei rappresentanti dei territori delle Province (delle poche che
sopravviveranno) in quanto l'abolizione delle elezioni dirette dei consiglieri
provinciali depotenzia il diritto dei cittadini di scegliere direttamente i
propri rappresentanti.
Infatti, la Legge 214/2011 prevede l'elezione di secondo grado dei
consiglieri provinciali da parte dei consiglieri comunali e dei Sindaci nonché
la riduzione a pochi eletti delle assise consiliari provinciali.
Tale riforma è involutiva in quanto
oltre a deprivare il popolo dalla possibilità di scelta dei propri
rappresentanti, favorirà certamente i partiti maggiori, gli unici che potranno
avere rappresentanti negli enti intermedi delle province in un disegno che è
antidemocratico e plebiscitario.
I comunisti italiani delle Marche
impegnano tutto il partito nelle istituzioni dove ha rappresentanti (comuni,
province e Regione Marche) e nelle piazze per costruire un disegno alternativo
a quello del governo Monti che oltre a non risolvere la crisi, con le misure
adottate dal suo insediamento ad oggi sta anzi peggiorando le condizioni di
vita dei lavoratori e delle masse.
NO ALLO SMANTELLAMENTO DELLO STATO SOCIALE, NO ALLA CHIUSURA DELLE
PROVINCE, NO ALLA CHIUSURA DELLE SCUOLE.
venerdì 21 settembre 2012
COMUNICATO STAMPA
Per colmare il vuoto operativo fino all'approvazione della mappatura delle aree non idonee agli impianti a Biomasse e Biogas il sottoscritto ed altri Consiglieri hanno presentato una Proposta di Legge trasversale firmata da Consiglierei di maggioranza e minoranza, che la Commissione può approvare e portare in Consiglio. Ciò servirà anche a capire se c'è chi pratica bene e razzola male così come la Giunta regionale.
giovedì 20 settembre 2012
RECENTI INTERVENTI IN CONSIGLIO REGIONALE
RAFFAELE BUCCIARELLI: "Questo è un tema che ha visto coinvolte migliaia di persone, migliaia di marchigiani, che si sono riuniti in assemblee, in consigli comunali, in dibattiti, in incontri pubblici. Da mesi il territorio parla di questo tema, che avrebbe dovuto essere coordinato e diretto dall'Assessorato, che avrebbe dovuto chiamare i Sindaci, i Presidenti delle Province, discutere con loro e cercare aiuto per risolvere il problema della produzione di energia che è importante ed ineludibile. Non è stato fatto, con grave colpa, il Consiglio regionale a giugno decide un certo orientamento e la Giunta, grazie a un Assessore, la cui eleganza politica veramente spicca nel grigiore marchigiano, fa l'esatto contrario.
Oggi il Consiglio si propone di dare una mano per risolvere questo problema. I Presidenti dei Gruppi consiliari hanno ricevuto i comitati, oltre una decina, ed ora si propongono di fare quello che è loro diritto e dovere e la maggioranza lo vorrebbe impedire. Questo è quello che viene fatto. Viene impedito al Consiglio regionale di svolgere le proprie funzioni perché la maggioranza politica è divisa, perché c'è un Consigliere che spara contro il suo Assessore, perché c'è una maggioranza in cui un partito dice una cosa e un altro ne dice un'altra.
E venite qui a dirci che l'Assessore risponderà alle interrogazioni? Non è vero neanche questo!
Denuncio pubblicamente per l'ennesima volta, Presidente, che ho presentato a maggio un'interrogazione a risposta scritta per conoscere quante sono le richieste, chi le ha fatte, dove sono localizzate, e ancora non mi è stata data nessuna notizia. In altre Regioni italiane del sud questo modo di fare avrebbe un nome preciso.
Allora chiedo agli Assessori, al Presidente e a tutti i Consiglieri di maggioranza “Assumetevi la vostra responsabilità, apritevi alla discussione, apritevi, che siete chiusi, nei confronti del territorio altrimenti diventate complici della politica attuale”, quella che compare nelle dichiarazioni di ieri nella stampa dell’Assessore. “Apritevi almeno al Consiglio” perché è vostro dovere. Consiglieri di maggioranza, raddrizzate la schiena, svolgete il ruolo per cui avete chiesto fiducia ai marchigiani. Dobbiamo discutere perché questo è il luogo della decisione, questo è il luogo della democrazia, altrimenti sarete e saremo spazzati via tutti. E quanti “grilli” nasceranno, quanti “grillini”! Saremo cancellati e ce lo meriteremo. Io prendo le distanze dal vostro modo di fare e chiedo che si voti favorevolmente alla proposta da discutere oggi." (Il Consiglio regionale ha approvato la proposta)
E venite qui a dirci che l'Assessore risponderà alle interrogazioni? Non è vero neanche questo!
Denuncio pubblicamente per l'ennesima volta, Presidente, che ho presentato a maggio un'interrogazione a risposta scritta per conoscere quante sono le richieste, chi le ha fatte, dove sono localizzate, e ancora non mi è stata data nessuna notizia. In altre Regioni italiane del sud questo modo di fare avrebbe un nome preciso.
Allora chiedo agli Assessori, al Presidente e a tutti i Consiglieri di maggioranza “Assumetevi la vostra responsabilità, apritevi alla discussione, apritevi, che siete chiusi, nei confronti del territorio altrimenti diventate complici della politica attuale”, quella che compare nelle dichiarazioni di ieri nella stampa dell’Assessore. “Apritevi almeno al Consiglio” perché è vostro dovere. Consiglieri di maggioranza, raddrizzate la schiena, svolgete il ruolo per cui avete chiesto fiducia ai marchigiani. Dobbiamo discutere perché questo è il luogo della decisione, questo è il luogo della democrazia, altrimenti sarete e saremo spazzati via tutti. E quanti “grilli” nasceranno, quanti “grillini”! Saremo cancellati e ce lo meriteremo. Io prendo le distanze dal vostro modo di fare e chiedo che si voti favorevolmente alla proposta da discutere oggi." (Il Consiglio regionale ha approvato la proposta)
"Ho presentato tempo fa una mozione con la quale invitavo la
Giunta regionale a non resistere presso il Tar ai ricorsi presentati dai
Comuni. Credo che, a questo punto, potrei considerarla superata dal momento che
voterò la mozione presentata dal collega Pieroni che, stante la situazione, se
approvata renderebbe inutile l'approvazione di quella presentata dal
sottoscritto. E' chiaro che se non lo sarà io la ripresenterò.
Nel merito devo dire una cosa. Non è possibile, mi riferisco soprattutto agli Assessori e ai Consiglieri di maggioranza, presentare un'interrogazione a risposta scritta il 25 maggio e dopo quattro mesi – il regolamento prevede 20 giorni – non avere ancora la risposta.
Assessore Donati, non so come chiederlo, è umiliante per un Consigliere regionale dover chiedere il riconoscimento di un proprio diritto a chi dovrebbe essere il difensore più strenuo della democrazia.
Nel merito devo dire una cosa. Non è possibile, mi riferisco soprattutto agli Assessori e ai Consiglieri di maggioranza, presentare un'interrogazione a risposta scritta il 25 maggio e dopo quattro mesi – il regolamento prevede 20 giorni – non avere ancora la risposta.
Assessore Donati, non so come chiederlo, è umiliante per un Consigliere regionale dover chiedere il riconoscimento di un proprio diritto a chi dovrebbe essere il difensore più strenuo della democrazia.
Voglio anche dire a tutti, agli Assessori e ai componenti
della maggioranza, che una maggioranza è forte quando rispetta la minoranza,
altrimenti diventa autoreferenziale e prepotente. E voi siete su quella strada.
Anche se ovviamente non è il caso di tutti.
Ripeto, Assessore, la esigo e lei deve darmi questa risposta. Non è un fatto tecnico ma è un fatto dei tecnici che non la preparano. Questo dovrebbe farla riflettere sul perché il suo assessorato sembra rifiutare, se è vero quello che abbiamo letto, da un lato di verbalizzare le dichiarazioni dei sindaci – questo è quello che abbiamo letto e che sembra sia avvenuto a Fano – dall’altro di dare risposte. Non è la prima volta che io chiedo in quest’Aula una risposta.
Allora, o lei prende provvedimenti nei confronti di chi le risposte deve prepararle oppure noi chiediamo al Presidente Spacca di essere coerente con quanto ha promesso, e continua ancora a propinare in termini di propaganda ai marchigiani e alle marchigiane, essere coerente e dare risposte in primis a chi risposte ha diritto di averle.
Se questo non avviene, voi preparate il terreno al qualunquismo, all'antipolitica, siete quelli che fanno dire alla gente che siamo tutti uguali. Io non ci sto, non siamo tutti uguali. Di sicuro, Assessore, lei è inadempiente nei confronti di tante cose, tra cui la risposta che deve a questa mia interrogazione."
Ripeto, Assessore, la esigo e lei deve darmi questa risposta. Non è un fatto tecnico ma è un fatto dei tecnici che non la preparano. Questo dovrebbe farla riflettere sul perché il suo assessorato sembra rifiutare, se è vero quello che abbiamo letto, da un lato di verbalizzare le dichiarazioni dei sindaci – questo è quello che abbiamo letto e che sembra sia avvenuto a Fano – dall’altro di dare risposte. Non è la prima volta che io chiedo in quest’Aula una risposta.
Allora, o lei prende provvedimenti nei confronti di chi le risposte deve prepararle oppure noi chiediamo al Presidente Spacca di essere coerente con quanto ha promesso, e continua ancora a propinare in termini di propaganda ai marchigiani e alle marchigiane, essere coerente e dare risposte in primis a chi risposte ha diritto di averle.
Se questo non avviene, voi preparate il terreno al qualunquismo, all'antipolitica, siete quelli che fanno dire alla gente che siamo tutti uguali. Io non ci sto, non siamo tutti uguali. Di sicuro, Assessore, lei è inadempiente nei confronti di tante cose, tra cui la risposta che deve a questa mia interrogazione."
INTERVENTO PER DICHIARAZIONE DI VOTO
Raffaele BUCCIARELLI: "Grazie
Presidente. Sarò veloce perché di cose ne sono state dette tante, voglio solo rimarcare
alcuni dati. Credo che la politica, cioè noi, dobbiamo domandarci perché su
questo territorio siano sorti spontaneamente tanti comitati, non contro la
necessità di utilizzare energia da prodotti rinnovabili, ma contro un metodo,
un modo di fare che interpreta il governo del territorio come un atto d'imperio, secondo il quale decidono alcune
persone, di cui, tra l’altro non conosciamo neanche tutti i nomi. Il ruolo che la Regione dovrebbe svolgere: la gestione della democrazia, la partecipazione, il confronto, la discussione con le istituzioni locali, in primis i Comuni, quindi i Sindaci, le Province, poi le Comunità montane (quando le richieste interessano il loro territorio), dovrebbe essere l’abc della politica, l’abc di un Governo regionale che si comporta in modo corretto nei confronti delle altre istituzioni.
Non condivido quello che diceva la Consigliera Giorgi, che lodava la sanità e via discorrendo. Ci sono delle donne che chiedono l’appuntamento per una mammografia che viene dato loro dodici mesi dopo. E’ successo che ad una donna incinta di quattro mesi, che doveva fare un’ecografia, hanno dato l’appuntamento dopo nove mesi. Neanche le cavalle tengono i figli tredici mesi.
Qui abbiamo superato il limite perché, ripeto, anziché coordinare, consultare, condividere una politica con lo stesso Consiglio regionale, vediamo la prepotenza, l'arroganza, se è vero che i Sindaci sono stati obbligati a chiamare i carabinieri. Ma vi rendete conto? Sindaci rappresentanti eletti dai cittadini obbligati a chiamare i carabinieri per veder rispettata la correttezza dei rapporti tra il Comune e la Regione. Siamo all’assurdo!
Nella prima Repubblica diretta dai partiti - che la maggior parte qua dentro ha tentato, e mi auguro invano, di cancellare - una cosa di questo genere non sarebbe mai potuta accadere perché quell’Assessore regionale dopo due minuti sarebbe stato dimissionato dal suo partito prima che dal Consiglio regionale.
Non può avere cittadinanza di democrazia, di collaborazione tra istituzioni, chi si presenta in modo prepotente e nega di trascrivere il parere di un’istituzione nella Conferenza dei servizi prevista dalla legge. Non può essere questo, dobbiamo evitarlo.
Come non può accadere, ripeto, quello che è accaduto il 12 giugno. Noi votiamo un ordine del giorno e il 18 giugno vediamo una lettera del Segretario regionale della Giunta diretta al Servizio ambiente con la quale si dice “andate dritti e tranquilli, non preoccupatevi”, perché un Assessore avrebbe detto che, a suo giudizio, quello votato dal Consiglio regionale era un atto illegittimo. Ammettiamo che fosse vero, ma vi pare che la correttezza di rapporti non avrebbe dovuto impegnare quell’Assessore a chiamare i Capigruppo che avevano deciso quella mozione, e i comitati e dire “guardate, siamo sulla strada sbagliata, dobbiamo cambiare”. No! In Giunta si sollecitava l'ufficio a tutela di coloro che, secondo l'Assessore, investono. Ma dove sarebbe l'investimento? Non c'è nessun impiego dei fondi che come questo rende quasi il 25-30% e lo Stato, cioè tutti noi, remunera, paga quell’investimento.
Allora si tutela una parte minoritaria della popolazione che, ripeto, Assessore, aspetto ancora di sapere chi è. Mi auguro di avere una risposta prima della fine della legislatura.
Di questo passo siamo arrivati ad oggi e c’è voluto un voto – ringrazio tutti i Consiglieri che hanno votato a favore – altrimenti con la scusa di motivi tecnici avremmo discusso questo tema non so quando, forse la settimana prossima, avremmo discusso se autorizzare centrali in zone soggette ad esondazioni, come diceva Acquaroli, oppure una centrale in un luogo adiacente la Via dei Tesori, in Vallesina, finanziata da questo Consiglio regionale. Da un lato finanziamo iniziative tese a valorizzare le bellezze che abbiamo sul territorio e poi a 10-
Credo che se votiamo la mozione del collega Pieroni mettiamo un puntello minimo. E’ chiaro che dobbiamo intervenire velocemente altrimenti rischiamo di chiudere la stalla quando i buoi non ci sono più.
Penso che che la maggioranza politica di questo Consiglio regionale abbia un problema ineludibile da affrontare, quello dell’assessorato all’ambiente. Non lo dico perché sono all’opposizione, lo dico perché voglio bene a questo territorio e credo che non possa durare ancora a lungo una gestione così assente, della non politica.
Un dirigente che obbliga il Sindaco a chiamare i carabinieri rappresenta, credo, il momento meno presentabile di questa gestione del territorio.
Cari colleghi della maggioranza vi invito ad affrontare questo problema. Troverete, perché le conoscete meglio, le misure più giuste, però è avvilente quello che è avvenuto oggi: a distanza di mesi stiamo discutendo un problema che avrebbe potuto essere risolto molto prima con meno danni all’ambiente, alle nostre bellezze naturali, con più salvaguardia e più attenzione alla salute dei cittadini, nel rispetto della volontà del Consiglio regionale".
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