Il primo motivo è perchè abbiamo l’impressione netta che sia un provvedimento con il quale il Governo regionale chiede una delega se non in bianco in grigio molto sbiadito all’Assemblea legislativa.
Il secondo è perchè questo provvedimento, importantissimo, ha avuto un percorso che potrei definire del gambero, cioè a rovescio. Ed è una cosa, purtroppo, alla quale questo Governo regionale, questa maggioranza, ormai ci sta abituando, prima si approvano le leggi di dettaglio e poi i provvedimenti organici, quanto invece dovrebbe essere il contrario. Faccio un esempio, se dobbiamo andare in Croazia e vogliamo andarci nel minor tempo possibile dobbiamo sicuramente prendere l’aereo, se vogliamo attraversare il mare prendiamo la nave, se vogliamo vedere il paesaggio facciamo il giro con l’auto.
Qui invece prima si compra lo strumento e poi si dice “noi faremo perché voi ci darete la delega”. Questo è! Quindi siamo preoccupati.
Siamo preoccupati,poi, anche perché questo piano, che di per sé dovrebbe definire obiettivi, tempi, modalità e risorse, con, non dico la massima precisione (chi lo faceva nei piani quinquennali abbiamo visto che poi sono implosi anhe sul piano economico), ma almeno con un’approssimazione credibile, di fatto non prevede niente, è solo un elenco di obiettivi, di criticità, ragionato ed elaborato sulla base di tendenze evolutive. Io ho apprezzato molto l’entusiasmo con cui il dott. Ruta ci illustrava la medicina molecolare e quella del prossimo ventennio. E’ interessante, è bello, ma come arrivarci? Quando? Attraverso quali provvedimenti? Non è dato saperlo!
Gli investimenti previsti rispondono ad una situazione economica e finanziaria che conosciamo tutti, quindi, chi sarebbe in grado oggi di prendere impegni precisi sulla tempistica futura di realizzazione di investimenti? Nessuno! Infatti sappiamo bene che ad una prossimo e futura manovra tutto diventerà evanescente.
E allora è comprensibile che c’è grande preoccupazione. E, guardate, non solo da parte dei Comunisti. La preoccupazione c’è da parte anche di tanti altri Consiglieri regionali anche di maggioranza. Tanto è vero che ci sono dei Consiglieri che hanno presentato emendamenti a tutela dei territori che, temono, verranno depauperati dei servizi. Se ci sono dei Consiglieri di maggioranza autorevoli che hanno presentato degli emendamenti a tutela del proprio territorio, se ci sono sindaci che ci hanno telefonato, scritto, implorandoci di intervenire per non svuotare dei servizi nei loro territori, ecco allora dimostrato che la preoccupazione non è solo nostra.
Io non amo il populismo né amo andare dietro agli umori dei momenti e ai vari localismi, però credo che un provvedimento più condiviso con il territorio avrebbe avuto bisogno di un altro percorso e allora qui sarebbe stato accolto in modo diverso.
Ma ciò non è avvenuto. Questa che approviamo oggi è la quinta o la sesta edizione del piano. Un piano modificato continuamente non dalla Commissione ma dal Governo regionale. Ci sono stati anche motivi nazionali, però questo è.
Noi già nella passata maggioranza, nella passata legislatura, abbiamo fatto proposte chiare. Siccome pensiamo di essere titolati a parlare, perché il raggiungimento del pareggio del bilancio annuale della sanità è stato raggiunto anche grazie allo sforzo dei Comunisti che erano in maggioranza e al governo, abbiamo chiesto delle priorità, che vi elenco, priorità che restano tali anche oggi .
Proponiamo l’abolizione dell’Asur, uno strumento oggi del tutto inutile, serve solo per centralizzare il l'esercizio del potere che, per esempio, fa in modo che magari un bambino dislessico in un comune marchigiano, San Benedetto non abbia assistenza, però l’amico medico dell’Assessore viene assunto per accogliere gli obesi. E' così che avviene! Anche questa è la realtà che viviamo.
Sono state istituite ad agosto cinque aree vaste anche ai fini della programmazione che hanno meno potere di quello che avevano le zone, quindi scatole pressoché vuote. Perché nel momento in cui la programmazione verrà realizzata e i direttori delle aree vaste si troveranno a confrontarsi con i direttori delle aziende ospedaliere, ecco, i primi non potranno dire niente, non avranno un potere reale, che invece avrà chi dirige le aziende ospedaliere. Aziende ospedaliere che drenano fondi ai territori, li impoveriscono. E i sindaci questo l'hanno capito, ecco perché sono preoccupati.
Proponiamo l’abolizione dell’Ars, le cui funzioni, Presidente Comi, possono essere esercitate dall'Assemblea legislativa regionale attraverso le Commissioni.
Inoltre proponiamo la coincidenza degli ambiti di gestione sociali con gli ambiti sanotari.
Pertanto una nostra idea l’avevamo e ci sembra valida anche oggi.
Questo provvedimento, ripeto, impoverisce i territori, accentra sulle aziende ospedaliere fondi e risorse, cosicchè sul territorio non rimarrà più niente.
E questo, guardate, non è un processo a divenire, non è fare l’uccello del malaugurio, sono cose che già stanno avvenendo. Non è un caso che di tutto si parla, ma poi della zona della montagna, la zona più povera, cosa si fa? Cosa si propone? Solo uno studio a divenire.
Sulla programmazione c’è confusione, non c’è chiarezza. C’è un budget predefinito, dopodiché, come dicevo prima, le aziende ospedaliere faranno il loro programma, che sarà determinante e condizionante in maniera assoluta di quello delle aree vaste, e ci saranno i soliti tagli economici. E chi è il primo che propone una programmazione e l’ultimo che la approva definitivamente? Non è dato sapere, regna la nebbia.
Sul piano sociale prendiamo atto con piacere che è la prima volta, questo è vero, che si parla anche del piano sociale, comunque ci troviamo di fronte a una regressione culturale e sociale che veramente ci preoccupa tanto.
Ho apprezzato molto, come dire, l’esercizio di ginnastica mentale del Consigliere Busilacchi circa la famiglia, però, guardate, che quando parliamo di sanità e parliamo di sociale, parliamo di diritti universali, di diritti della persona. Ma che c’entra questo con il voucher alla famiglia naturale e con prole, che peraltro va contro leggi approvate da questa stessa Assemblea legislativa regionale! Noi siamo l’unica Regione in Italia ad avere una legge contro la discriminazione di genere. E questa non è una discriminazione?! Famiglia naturale e con prole. Che c’entra il voucher alla famiglia con il diritto di un bambino ad essere seguito nella sua evoluzione o quella di un bambino in difficoltà nelle scuole! Il diritto del bambino con difficoltà di apprendimento – che in base alla legge regionale sarà medicalizzato, sarà posta l'etichetta quasi di portatore di handicap, va onorato dando un servizio significativo. Ecco, con questo piano per risolvere i problemi di quel bambino, con difficoltà di apprendimento o di un anziano che ha difficoltà di deambulare, cosa diamo? Un voucher alla famiglia!
Quando si parla di diritti dobbiamo stare molto attenti. E guardate che non parlo, ripeto, di cose che avverranno. Tutti noi sappiamo quanti assistenti sociali, quanti psicologi, quanti logopedisti sono andati in quiescenza dal servizio pubblico ed hanno aperto studi privati e lavorano in nero. E questo è perchè il pubblico non riesce, a causa dei tagli, che subiscono le loro retribuzioni, a dare una risposta a quei bisogni.
Quando si perde il concetto di diritto e della sua affermazione si perdono di vista cose importantissime. Prima di tutto il lavoro. Altro esempio come si fa ad espletare un concorso pubblico e poi anziché assumere i vincitori si assumono per chiamata o si assume su graduatorie che sappiamo come vengono realizzate! Non è solo una vergogna, grida vendetta!
Qual è il messaggio politico che diamo ai giovani se non quello di dire: guardate, se siete bravi, se chinate la testa, se fate un po’ anche la campagna elettorale per me, allora vi assumo, altrimenti potete vincere anche fino a cento concorsi pubblici, ma non sarete mai assunti, perché c’è più convenienza a chiamare altri. E questo purtroppo non avviene solo per i concorsi, sta avvenendo anche per servizi indispensabili, servizi determinanti in certi settori e nella sanità pubblica marchigiana. Diversi servizi sono stati erogati grazie all’impegno di cooperative, con dipendenti che lavorano direttamente agli ordini di dirigenti regionali, ma poi si tagliano i fondi e vengono mandati a casa magari dopo quindici anni di lavoro svolto con dedizione, entusiasmo e tanto impegno!
Allora ai voglia nel bilancio di previsione del 2012, prevedere integrazioni per la cassa integrazione guadagni e a sostegno dell’occupazione, se poi i nostri dipendenti indiretti li mandate a casa. Anche qui, quale esempio date!
Quale esempio diamo quando nelle Marche ad una donna non può esercitare un suo diritto, quello dell’interruzione volontaria della gravidanza, perché ormai gli obiettori sono il 98%. Viene più tutelato il diritto all’obiezione che un diritto previsto dalla legge. Questa è la realtà!! E come si interviene su questo? Non si è detto niente!
Non è un caso che negli ultimi tempi le donne a livello nazionale si siano così fortemente organizzate con la campagna “se non ora quando?”.
Quando si tagliano i diritti, quando si minano i parametri che sono alla base di un’organizzazione sociale, le prime a pagare sono proprio le donne.
Ecco allora che non possiamo sostituire tutto questo con i voucher. Non servono! Dobbiamo tutelare le leggi, farle rispettare. Dobbiamo rispondere ad esigenze, oggi, non forse domani. Dobbiamo avere presente che quando ragioniamo siamo consiglieri regionali, e quindi dobbiamo ragionare pensando a tutto il territorio, dal mare Adriatico agli Appennini, dall’Abruzzo fino alla Romagna. Sapendo che ci sono zone più servite e zone più in difficoltà, cittadini privilegiati o meno svantaggiati e cittadini più svantaggiati.
Credo dunque che l’Assemblea legislativa debba sempre partire dalla parte più svantaggiata della popolazione. Se dimentichiamo questo, dimentichiamo anche il ruolo per cui siamo stati eletti e noi comunisti vogliamo su questo punto affermare nettamente la nostra diversità.
Raffaele Bucciarelli
Presidente del Gruppo consiliare regionale
Federazione della Sinistra (PdCI-PRC)