martedì 20 dicembre 2011

Intervento del Cons. Bucciarelli sul Piano Socio Sanitario Regionale presentato in Aula nella seduta del 16.12.2011

Colleghi Consiglieri, io ho ascoltato con grande attenzione, credo come voi, la relazione del Presidente della Commissione Comi. Ed ho letto più volte il piano. Come pure ho partecipato, pur non facendone parte, alle riunioni della Commissione. Ebbene, noi Comunisti siamo molto preoccupati e contrari a questo provvedimento.
            Il primo motivo è perchè abbiamo l’impressione netta che sia un provvedimento con il quale il Governo regionale chiede una delega se non in bianco in grigio molto sbiadito all’Assemblea legislativa.
            Il secondo è perchè questo provvedimento, importantissimo, ha avuto un percorso che potrei definire del gambero, cioè a rovescio. Ed è una cosa, purtroppo, alla quale questo Governo regionale, questa maggioranza, ormai ci sta abituando, prima si approvano le leggi di dettaglio e poi i provvedimenti organici, quanto invece dovrebbe essere il contrario. Faccio un esempio, se dobbiamo andare in Croazia e vogliamo andarci nel minor tempo possibile dobbiamo sicuramente prendere l’aereo, se vogliamo attraversare il mare prendiamo la nave, se vogliamo vedere il paesaggio facciamo il giro con l’auto.
            Qui invece prima si compra lo strumento e poi si dice “noi faremo perché voi ci darete la delega”. Questo è! Quindi siamo preoccupati.
            Siamo preoccupati,poi,  anche perché questo piano, che di per sé dovrebbe definire obiettivi, tempi, modalità e risorse, con, non dico la massima precisione (chi lo faceva nei piani quinquennali abbiamo visto che poi sono implosi anhe sul piano economico), ma almeno con un’approssimazione credibile, di fatto non prevede niente, è solo un elenco di obiettivi, di criticità, ragionato ed elaborato sulla base di tendenze evolutive. Io ho apprezzato molto l’entusiasmo con cui il dott. Ruta ci illustrava la medicina molecolare e quella del prossimo ventennio. E’ interessante, è bello, ma come arrivarci? Quando? Attraverso quali provvedimenti? Non è dato saperlo!
            Gli investimenti previsti rispondono ad una situazione economica e finanziaria che conosciamo tutti, quindi, chi sarebbe in grado oggi di prendere impegni precisi sulla tempistica futura di realizzazione di investimenti? Nessuno! Infatti sappiamo bene che ad una prossimo e futura manovra tutto diventerà evanescente.
            E allora è comprensibile che c’è grande preoccupazione. E, guardate, non solo da parte dei Comunisti. La preoccupazione c’è da parte anche di tanti altri Consiglieri regionali anche di maggioranza. Tanto è vero che ci sono dei Consiglieri che hanno presentato emendamenti a tutela dei territori che, temono, verranno depauperati dei servizi. Se ci sono dei Consiglieri di maggioranza autorevoli che hanno presentato degli emendamenti a tutela del proprio territorio, se ci sono sindaci che ci hanno telefonato, scritto, implorandoci di intervenire per non svuotare dei servizi nei loro territori, ecco allora dimostrato che la preoccupazione non è solo nostra.
            Io non amo il populismo né amo andare dietro agli umori dei momenti e ai vari localismi, però credo che un provvedimento più condiviso con il territorio avrebbe avuto bisogno di un altro percorso e allora qui sarebbe stato accolto in modo diverso.
            Ma ciò non è avvenuto. Questa che approviamo oggi è la quinta o la sesta edizione del piano. Un piano modificato continuamente non dalla Commissione ma dal Governo regionale. Ci sono stati anche motivi nazionali, però questo è.
            Noi già nella passata maggioranza, nella passata legislatura, abbiamo fatto proposte chiare. Siccome pensiamo di essere titolati a parlare, perché il raggiungimento del pareggio del bilancio annuale della sanità è stato raggiunto anche grazie allo sforzo dei Comunisti che erano in maggioranza e al governo, abbiamo chiesto delle priorità, che vi elenco, priorità che restano tali anche oggi .
            Proponiamo l’abolizione dell’Asur, uno strumento oggi del tutto inutile, serve solo per centralizzare il l'esercizio del potere che, per esempio, fa in modo che magari un bambino dislessico in un comune marchigiano, San Benedetto non abbia assistenza, però l’amico medico dell’Assessore viene assunto per accogliere gli obesi. E' così che avviene! Anche questa è la realtà che viviamo.
            Sono state istituite ad agosto cinque aree vaste anche ai fini della programmazione che hanno meno potere di quello che avevano le zone, quindi scatole pressoché vuote. Perché nel momento in cui la programmazione verrà realizzata e i direttori delle aree vaste si troveranno a confrontarsi con i direttori delle aziende ospedaliere, ecco, i primi non potranno dire niente, non avranno un potere reale, che invece avrà chi dirige le aziende ospedaliere. Aziende ospedaliere che drenano fondi ai territori, li impoveriscono. E i sindaci questo l'hanno capito, ecco perché sono preoccupati.
Proponiamo l’abolizione dell’Ars, le cui funzioni, Presidente Comi, possono essere esercitate dall'Assemblea legislativa regionale attraverso le Commissioni.
Inoltre proponiamo la coincidenza degli ambiti di gestione sociali con gli ambiti sanotari.
Pertanto una nostra idea l’avevamo e ci sembra valida anche oggi.
            Questo provvedimento, ripeto, impoverisce i territori, accentra sulle aziende ospedaliere fondi e risorse, cosicchè sul territorio non rimarrà più niente.
            E questo, guardate, non è un processo a divenire, non è fare l’uccello del malaugurio, sono cose che già stanno avvenendo. Non è un caso che di tutto si parla, ma poi della zona della montagna, la zona più povera, cosa si fa? Cosa si propone? Solo uno studio a divenire.
            Sulla programmazione c’è confusione, non c’è chiarezza. C’è un budget predefinito, dopodiché, come dicevo prima, le aziende ospedaliere faranno il loro programma, che sarà determinante e condizionante in maniera assoluta di quello delle aree vaste, e ci saranno i soliti tagli economici. E chi è il primo che propone una programmazione e l’ultimo che la approva definitivamente? Non è dato sapere, regna la nebbia.
Sul piano sociale prendiamo atto con piacere che è la prima volta, questo è vero, che si parla anche del piano sociale, comunque ci troviamo di fronte a una regressione culturale e sociale che veramente ci preoccupa tanto.
            Ho apprezzato molto, come dire, l’esercizio di ginnastica mentale del Consigliere Busilacchi circa la famiglia, però, guardate, che quando parliamo di sanità e parliamo di sociale, parliamo di diritti universali, di diritti della persona. Ma che c’entra questo con il voucher alla famiglia naturale e con prole, che peraltro va contro leggi approvate da questa stessa Assemblea legislativa regionale!           Noi siamo l’unica Regione in Italia ad avere una legge contro la discriminazione di genere. E questa non è una discriminazione?! Famiglia naturale e con prole. Che c’entra il voucher alla famiglia con il diritto di un bambino ad essere seguito nella sua evoluzione o quella di un bambino in difficoltà nelle scuole! Il diritto del bambino con difficoltà di apprendimento – che in base alla legge regionale sarà medicalizzato, sarà posta l'etichetta quasi di portatore di handicap, va onorato dando un servizio significativo. Ecco, con questo piano per risolvere i problemi di quel bambino, con difficoltà di apprendimento o di un anziano che ha difficoltà di deambulare, cosa diamo? Un voucher alla famiglia!
            Quando si parla di diritti dobbiamo stare molto attenti. E guardate che non parlo, ripeto, di cose che avverranno. Tutti noi sappiamo quanti assistenti sociali, quanti psicologi, quanti logopedisti sono andati in quiescenza dal servizio pubblico ed hanno aperto studi privati e lavorano in nero. E questo è perchè il pubblico non riesce, a causa dei tagli, che subiscono le loro retribuzioni, a dare una risposta a quei bisogni.
            Quando si perde il concetto di diritto e della sua affermazione si perdono di vista cose importantissime. Prima di tutto il lavoro. Altro esempio come si fa ad espletare un concorso pubblico e poi anziché assumere i vincitori si assumono per chiamata o si assume su graduatorie che sappiamo come vengono realizzate! Non è solo una vergogna, grida vendetta!
            Qual è il messaggio politico che diamo ai giovani se non quello di dire: guardate, se siete bravi, se chinate la testa, se fate un po’ anche la campagna elettorale per me, allora vi assumo, altrimenti potete vincere anche fino a cento concorsi pubblici, ma non sarete mai assunti, perché c’è più convenienza a chiamare altri. E questo purtroppo non avviene solo per i concorsi, sta avvenendo anche per servizi indispensabili, servizi determinanti in certi settori e nella sanità pubblica marchigiana. Diversi servizi sono stati erogati grazie all’impegno di cooperative, con dipendenti che lavorano direttamente agli ordini di dirigenti regionali, ma poi si tagliano i fondi e vengono mandati a casa magari dopo quindici anni di lavoro svolto con dedizione, entusiasmo e tanto impegno!
            Allora ai voglia nel bilancio di previsione del 2012, prevedere integrazioni per la cassa integrazione guadagni e a sostegno dell’occupazione, se poi i nostri dipendenti indiretti li mandate a casa. Anche qui, quale esempio date!
            Quale esempio diamo quando nelle Marche ad una donna non può esercitare un suo diritto, quello dell’interruzione volontaria della gravidanza, perché ormai gli obiettori sono il 98%. Viene più tutelato il diritto all’obiezione che un diritto previsto dalla legge. Questa è la realtà!! E come si interviene su questo? Non si è detto niente!
            Non è un caso che negli ultimi tempi le donne a livello nazionale si siano così fortemente organizzate con la campagna “se non ora quando?”.
            Quando si tagliano i diritti, quando si minano i parametri che sono alla base di un’organizzazione sociale, le prime a pagare sono proprio le donne.
            Ecco allora che non possiamo sostituire tutto questo con i voucher. Non servono! Dobbiamo tutelare le leggi, farle rispettare. Dobbiamo rispondere ad esigenze, oggi, non forse domani.             Dobbiamo avere presente che quando ragioniamo siamo consiglieri regionali, e quindi dobbiamo ragionare pensando a tutto il territorio, dal mare Adriatico agli Appennini, dall’Abruzzo fino alla Romagna. Sapendo che ci sono zone più servite e zone più in difficoltà, cittadini privilegiati o meno svantaggiati e cittadini più svantaggiati.
            Credo dunque che l’Assemblea legislativa debba sempre partire dalla parte più svantaggiata della popolazione. Se dimentichiamo questo, dimentichiamo anche il ruolo per cui siamo stati eletti e noi comunisti vogliamo su questo punto affermare nettamente la nostra diversità.


Raffaele Bucciarelli
Presidente del Gruppo consiliare regionale
Federazione della Sinistra (PdCI-PRC) 

venerdì 16 dicembre 2011

Binari morti

E' un binario morto quello che collega le Marche al resto della penisola, in particolare alla capitale. 
I nuovi orari e le soppressioni delle tratte imposte da Trenitalia lascia a piedi un gran numero di passeggeri, penalizza i lavoratori coinvolti e condanna all’isolamento un’intera regione.
I viaggiatori che quotidianamente si riversano sui treni che collegano l’Umbria, le Marche e Roma, per esigenze di lavoro, di studio, affari, per l'accesso a determinati servizi sociali e perchè no anche per turismo, da oggi si dovranno scontrare con una terribile realtà: quei treni non ci sono più. Il traffico ferroviario in questa specifica direttrice ferroviaria attraversa punti di snodo fondamentali, come le città di Ancona,Terni e Fabriano, da cui proseguono ulteriori collegamenti importanti e meno importanti verso l'Abruzzo, l'Emilia Romagna e la Toscana. Il nuovo orario ferroviario adottato, operativo dall'11 dicembre 2011, provoca una situazione di enorme disagio per tutta l’utenza coinvolta in questi collegamenti ferroviari, influendo negativamente nell'orario di lavoratori e studenti. La crisi e le mancate risposte della politica hanno il volto del declassamento di ES ad IC , della soppressione di diversi ES e della scarsità dell’offerta di viaggio per tutte le fasce orarie in uscita da Roma, del peggioramento dei servizi e della qualità della vita. Quando invece occorrerebbe mantenere e potenziare il traffico ES oggi esistente, magari distanziando le partenze dei treni principali per il rientro a non meno di 25-30 minuti l’uno dall’altro, introducendo soluzioni alternative per il rientro dopo le 18 e prima dei treni notturni. Si attende un treno che non arriva, ci si aspetta un intervento da parte del governo per scongiurare il caos creato dagli sconvolgimenti creati dai nuovi orari per tutti i pendolari costretti a viaggiare in orari irragionevoli, per verificare con Trenitalia ed RFI tutte le soluzioni possibili per razionalizzare l’offerta di trasporto viaggio senza sopprimere treni fondamentali per i pendolari umbri e marchigiani. Molti considerano l’A.D. di Trenitalia S.p.a. Mauro Moretti il responsabile dei gravi disagi che oggi vive il trasporto ferroviario in Italia (e non solo, pensando agli 800 lavoratori dei treni notte rimasti senza lavoro e con essi 800 famiglie senza più un futuro), scelte che rischiano di impoverire ulteriormente la qualità del servizio a danno non solo della comunità ma dell'interesse pubblico ricorrendo interessi particolari in barba alle esigenze dei cittadini.

Ambra Ruggeri
collaboratrice del Presidente Raffaele Bucciarelli
Gruppo consiliare regionale
Federazione della Sinistra (PdCI-PRC)

martedì 13 dicembre 2011

Riconoscimento e disciplina delle medicine complementari

Ho depositato questa mattina una proposta di legge regionale per il riconoscimento e la disciplina della medicine complementari. Questa proposta di legge - sottoscritta anche dai consiglieri regionali Marinelli, Traversini, Camela e Comi - si pone l'obiettivo di riconoscere e dare tutela alle medicine complementari e, contemporaneamente, regolamentarne l'esercizio.
La tematica delle medicine complementari, peraltro oggetto di interventi a livello di istituzioni nazionali e comunitarie, è già stata affrontata anche dalla Regione, tantochè nel Piano Sanitario vigente è stato previsto un percorso atto a favorire una sempre maggiore integrazione tra queste e la medicina convenzionale, processo rimasto però del tutto inattuato.
E' da ricordare che, secondo un dato ISTAT risalente all'ormai lontano 2001, a queste pratiche (agopuntura, fitoterapia, omeopatia, medicina Ayurvedica, medicina antroposofica, osteopatia, chiroterapia, omotossicologia, naturopatia) si rivolgeva all'epoca oltre il 15% della popolazione ed è facilmente ipotizzabile che questa percentuale sia progressivamente cresciuta col tempo.
Da qui la necessità di una norma specifica, per un settore che interessa e coinvolge una consistente fetta della popolazione regionale, che definisca i criteri per l'esercizio di queste medicine al fine di tutelare operatori e pazienti e consentire a questi ultimi di poter pienamente operare quella libera scelta terapeutica che la stessa Costituzione della Repubblica riconosce tra i diritti primari dei cittadini.

Raffaele Bucciarelli
Presidente del Gruppo consiliare regionale
Federazione della Sinistra (PdCI-PRC) 


martedì 6 dicembre 2011

COLDIRETTI MARCHE: DIFENDERE IL MADE IN MARCHE DAI FALSI DI STATO, OGGI IL VOTO IN CONSIGLIO REGIONALE

Contro i “falsi di Stato” che danneggiano il made in Marche a tavola,  l’Assemblea legislativa è stata chiamata oggi a pronunciarsi. Su iniziativa di Coldiretti, il presidente Vittoriano Solazzi ha inserito nel calendario dei lavori un ordine del giorno che impegna l’assemblea ad adottare provvedimenti contro il fenomeno dell’italian sounding, la produzione di cibo che richiama il made in Italy ma che di Italy e di made non ha proprio nulla, senza contenere di fatto un grammo di prodotto italiano. Una delegazione della Coldiretti regionale ha preso parte ai lavori, con il sostegno di Legambiente, Wwf, Italia Nostra, Adiconsum, Adoc, Federconsumatori, Abusbef, Symbola, Slow Food, Cgil, Uil. Noi li abbiamo incontrati e ascoltato le loro impressioni sulla mattinata. “In un momento in cui lo Stato richiede grandi sacrifici ai cittadini come al mondo produttivo – denuncia il presidente di Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi - è assurdo che si vada a finanziare con soldi pubblici la delocalizzazione dell’agroalimentare, facendola passare per internazionalizzazione e producendo all’estero salumi e formaggio pecorino che richiamano il tricolore”. Il riferimento è al caso Simest, la società partecipata dal Ministero dello Sviluppo economico che sostiene la produzione in Romania di formaggi di pecora venduti con marchi che richiamano al Made in Italy come Dolce Vita e Pecorino, mentre con il Gruppo Parmacotto ha stretto un accordo per la promozione di salumi “italiani” fatti però negli Stati Uniti. In questo modo si blocca pericolosamente ogni potenzialità di crescita delle imprese italiane a causa della “saturazione” del mercato con prodotti che richiamano qualità italiane senza essere di origine nazionale, impedendo ai consumatori di effettuare una corretta comparazione. Coldiretti ha espresso sulla mattinata in consiglio un parere “parzialmente positivo”, positivo perché l’Assemblea ha accolto il documento e deliberato a favore, parzialmente perché aver sostituito la parola documento con sollecitazione, denota secondo Coldiretti, un segnale di debolezza da parte della politica. Coldiretti tiene a precisare che non si tratta più solo di una organizzazione nazionale ma di una vera e propria forza sociale, poiché il documento è stato firmato da oltre 12 associazione anche non agricole, che condividono le posizioni della Coldiretti e hanno a cuore l’interesse del paese.

Ambra Ruggeri
collaboratrice del Presidente Raffaele Bucciarelli
Gruppo consiliare regionale
Federazione della Sinistra (PdCI-PRC)



martedì 22 novembre 2011

Edilizia piano da aggiornare

Ho rivolto un’interrogazione al presidente della Regione per conoscere le motivazioni del mancato aggiornamento della pianificazione triennale della Regione in materia di edilizia residenziale, visto che l’unico piano triennale approvato finora è quello 2006-2008. Fra l’altro la crisi produttiva ed economica che ha colpito le Marche, si ripercuote fortemente sulle condizioni abitative, tanto che negli ultimi dieci anni gli sfratti per morosità sono cresciuti.



Raffaele Bucciarelli
Presidente del Gruppo consiliare regionale
Federazione della Sinistra (PdCI-PRC) 

giovedì 17 novembre 2011

Il corteo degli studenti di Ancona

Questa mattina dalle finestre del palazzo della regione c'era un panorama diverso: musica, striscioni e bandiere. Gli studenti che hanno infatti aderito alla mobilitazione in programma in diverse città italiane, si sono radunati proprio davanti Piazza Cavour per poi proseguire con il loro corteo. Diritto allo studio e piazza. Cambia governo e la pizza torna a scaldarsi. Qui tra i ragazzi in corteo la Bocconi è lontana. E' lontano Monti da questi ragazzi che non si accontentano di un cambio di vertice. Dal suo megafono Veronica parla di futuro, istruzione, riforme e prospettive ma soprattutto di proposte. Ogni tanto il camioncino che spara la musica e li precede si ferma e alcuni  prendono parola ed esprimono le loro idee, propongono soluzioni, alternative. Sono il futuro e chiedono di essere ascoltati. "Ascoltateci" gridano. Vengono un pò da ovunque non solo Ancona, anche dalla provincia e da altre zone vicine, ci sono studenti di tutte le età, alcuni sono giovanissimi, quattordici anni appena. Oggi gli dedichiamo questo spazio perchè lo meritano, perchè se lo sono conquistato con quella leggerezza e con quel sorriso che distingue la loro età, ma anche perchè coraggiosi e capaci di scendere in piazza, sfilare nelle strade, bloccare il traffico nonostante tutto. Nonostante l'antipolitica, la casta, lo spread. A loro non importa, gridano "Non gioiamo per la fine del governo Berlusconi, perchè contro i disastri del ministro Gelmini ci scontriamo tutti i giorni e non abbiamo fiducia in questo nuovo governo se nasce su altri tagli", "Basta con i tagli indiscriminati e trasversali, che hanno distrutto le scuole e le università". "Noi la crisi non la paghiamo!" 
Sapere e cultura contro debito e crisi è questo quello che chiedono. "Dalla crisi non si esce nè con Monti nè con Tremonti". Questo in sintesi quello che il corteo grida con forza anche sotto le finestre degli uffici della regione. 
''Il Governo casca, ma per la scuola questo non basta''. E' lo slogan scritto sullo striscione portato in corteo dagli studenti della Rete Don Chisciotte e dal Sindacato universitario Gulliver- Sinistra studentesca, per rivendicare il diritto allo studio. La manifestazione si svolge senza incidenti, presidiata dalle forze di polizia. Disagi per il traffico, qualcuno arriva in ritardo a qualche riunione in regione, ma poco importa il futuro non aspetta e non chiede permesso. L'iniziativa cade nella Giornata internazionale del diritto allo studio al grido di ''Profumo ridacci il nostro futuro'', rivolto al neo ministro dell'Istruzione. Gli studenti vogliono aiuti concreti dalle istituzioni per poter studiare, dalla diminuzione delle spese per la didattica e i libri di testo, al miglioramento delle strutture edilizie (per metterle a norma servono 20 miliardi di euro), con palestre, laboratori e tecnologie, essenziali all'adeguato svolgimento delle lezioni. La diminuzione dei costi dei trasporti urbani ed extraurbani, in base ai redditi, e analoghe facilitazioni attraverso la carta 'Io Studio' per abbattere del 50% i costi d'accesso a musei e altre offerte culturali. Richieste concrete anche da parte delle organizzazioni studentesche Officina universitaria di Macerata e Agorà di Urbino. Sono il nostro futuro, ascoltiamoli.







Ambra Ruggeri
collaboratrice del Presidente Raffaele Bucciarelli
Gruppo consiliare regionale
Federazione della Sinistra (PdCI-PRC)

venerdì 11 novembre 2011

In merito al problema delle “vongolare” e dei rapporti tra i quattro compartimenti marchigiani

In merito al problema delle “vongolare” e dei rapporti tra i quattro compartimenti marchigiani, credo sia necessario fare un po' di chiarezza.
 I limiti dei quattro compartimenti sono stati concordati a suo tempo dai pescatori con l'allora Assessore Solazzi e certamente hanno soddisfatto la stragrande maggioranza di essi. Rimettere mano all'accordo non è oggi un atto di buon governo e non c'è nessun motivo tecnico che “costringe” la Giunta regionale a fare proprie proposte. A meno che l'Assessore non parli di vongole e pensi ad altro, sollecitata da una grande minoranza di pescatori che risiedono, guarda caso, a Civitanova Marche. Credo umilmente, che, al fine di operare con una imparziale cultura di governo, meriti molta più attenzione alla proposta che i pescatori di tre compartimenti hanno fatto al fine di aiutare i loro colleghi, proposta di acquisto e demolizione dei pescherecci che, ad unanime riconoscimento, sono troppi.
Comunque è evidente che il tema qualora venga trattato dal Governo regionale, deve veder coinvolto anche il Consiglio regionale, così come è sempre avvenuto.

Raffaele Bucciarelli
Presidente del Gruppo consiliare regionale
Federazione della Sinistra (PdCI-PRC

lunedì 7 novembre 2011

Lettera al Presidente della IV Commissione consiliare permanente Enzo Giancarli sulla messa in sicurezza dei corsi d'acqua nelle Marche a seguito dei gravi eventi della Liguria

Caro Presidente,
credo che gli eventi della Liguria ripropongano con cruda attualità la necessità della cura dei fiumi.
Nella seduta del Consiglio regionale del 18 ottobre u.s., dopo un incontro con una delegazione abbiamo deciso di rinviare l'approvazione della proposta di legge che permetterebbe, a nostro avviso, idonei interventi per mettere in sicurezza i corsi d'acqua marchigiani.
Oggi io ti chiedo di intervenire, come prevede il Regolamento, affinchè tale proposta di legge venga reiscritta all'Ordine del Giorno del Consiglio regionale ed approvata prima della sessione di bilancio.
Di tempo ne abbiamo a sufficienza e, credo, sarai d'accordo con me, prima si interviene sui fiumi e meglio è.
Cordialmente.



Ancona, 07 novembre 2011



Raffaele Bucciarelli

mercoledì 19 ottobre 2011

Incontro con gli operai della Fincantieri di Ancona

Sono andato oggi a incontrare gli operai della Fincantieri che presidiano lo stabilimento anconetano. Tenacia e consapevolezza sono, secondo me, i due fili conduttori di una lotta quotidiana ed   estenuante, che vede i lavoratori alle prese con una controparte arrogante e sfuggente. La tenacia, la consapevolezza ed il senso di responsabilità degli operai dell'arsenale anconetano meritano tutta l'attenzione e la solidarietà delle istituzioni, della città e del territorio, solidarietà che deve essere espressa con ancor maggiore evidenza di quella sin qui mostrata. La tenda degli operai della Fincantieri deve diventare il luogo, fisico e simbolico, della resistenza di una intera collettività ad un progetto che, ferendo il cantiere, colpisce al cuore Ancona e l'intera regione. Le istituzioni, in primo luogo, ma anche i cittadini, i movimenti e le associazioni debbono moltiplicare l'impegno al fine di evitare che questo si realizzi e che la logica del puro ricatto occupazionale impedisca persino la riflessione e la discussione su quelle che potrebbero e dovrebbero essere le misure alternative ai tagli occupazionali. Certamente per poter ragionare e confrontarsi sarebbe necessario avere al tavolo della trattativa dirigenti d'azienda che sappiano mettere in campo una maggiore competenza manageriale ed un maggior senso di responsabilità di quanto sin qui dimostrato dai vertici della Fincantieri.

Raffaele Bucciarelli
Presidente del Gruppo consiliare regionale
Federazione della Sinistra (PdCI-PRC)

martedì 18 ottobre 2011

Sulla dismissione della linea ferroviaria Fano-Urbino.

Ho espresso oggi in Consiglio regionale il dissenso mio e della Federazione della Sinistra alla decisione della Giunta regionale di dare il proprio assenso alla dismissione definitiva della tratta ferroviaria Fano – Urbino. Si tratta di una scelta niente affatto obbligata e che segnala la rinuncia ad un modello di sviluppo teso a valorizzare, anche attraverso le infrastrutture trasportistiche, l'entroterra della regione. La tratta ferroviaria Fano – Urbino era infatti parte di un progetto più ampio che interconnetteva l'entroterra regionale con la costa e con le direttrici ferroviarie adriatica e per Roma. Le difficoltà dell'attuale momento economico, le scelte improvvide del Governo nazionale che privilegia opere faraoniche ed inutili al recupero ed al rilancio di infrastrutture che tanto potrebbero dare ai territori su cui ricadono, non sono giustificazioni sufficienti, soprattutto se addotte da una Giunta regionale che in materia di trasporti non ha saputo fare altro che il piagnisteo sui tagli dei trasferimenti statali, senza nulla proporre e, soprattutto, senza avere la capacità di modificare i rapporti tra trasporto su ferro e trasporto su gomma, (né, di conseguenza, di rimettere in discussione le modalità organizzative e gestionali di quest'ultimo) e tantomeno la volontà di disegnare una strategia nuova che permetta, anche attraverso l'innovazione tecnologica, una migliore intermodalità, un maggior rispetto dell'ambiente, una più alta qualità del trasporto pubblico locale.
 
Raffaele Bucciarelli
Presidente del Gruppo consiliare regionale

Federazione della Sinistra (PdCI-PRC)

giovedì 6 ottobre 2011

Fincantieri: il piano indistriale è un ricatto per lavoratori ed enti locali. La Regione si adoperi per salvaguardare i posti di lavoro.

Quanto accaduto nell'incontro dei giorni scorsi tra Fincantieri ed organizzazioni sindacali rende evidente il disegno dell''ad Giuseppe Bono: riesumare quel piano industriale lacrime e sangue per i lavoratori che la imponente mobilitazione sindacale aveva sotterrato solo poche mesi fa. E per ottenere questo risultato l'ad ha scelto la strategia della trattativa sito produttivo per sito produttivo, promettendo un po' di lavoro in cambio di licenziamenti (definiti “eccedenza di risorse umane”) e peggioramento delle condizioni lavorative (definito “recupero di efficienza”), nel tentativo di rompere il fronte della lotta, dividendo i lavoratori e le loro rappresentanze sindacali e prendendo in ostaggio le istituzioni locali, a cui chiedere, come nel caso della Regione Marche, di sostenere questo progetto e questo percorso, indicato come l'unica via per la salvezza del cantiere di Ancona. E' una trappola per lavoratori ed istituzioni. I primi lo hanno capito rapidamente ed hanno rifiutato questo terreno di confronto rivendicando la convocazione di un tavolo nazionale che discuta dell'assetto complessivo e delle strategie del gruppo, le seconde, a partire proprio dalla Regione, devono farsi parte attiva affinchè quanto chiesto dai lavoratori si realizzi in tempi rapidi. Del resto l'impegno che il Consiglio regionale ha consegnato alla Giunta e al Presidente Spacca è, in questo caso, inequivocabile: adoperarsi per la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali del cantiere navale anconetano, rigettando qualsiasi ipotesi di esubero. Auspichiamo che il Presidente Spacca ottemperi pienamente al mandato affidatogli dall'Assemblea legislativa.

Raffaele Bucciarelli
Presidente gruppo consiliare regionale Federazione della Sinistra PdCI – PRC

Cesare Procaccini
Segretario regionale PdCI

Marco Savelli
Segretario regionale PRC

venerdì 23 settembre 2011

Relativamente ai costi della politica.

Relativamente ai costi della politica credo che si sta assistendo più al fenomeno di chi la spara più grossa, che al desiderio di affrontare seriamente il tema.
Va detto innanzi tutto che la democrazia ha un suo costo che ogni paese deve affrontare e, almeno spero, anche in Italia e nella nostra regione si voglia mantenere.
Ridurre i costi riducendo il numero degli eletti è una strada pericolosa perchè, appunto, riduce il principio delle rappresentanze, cioè la possibilità reale per tutti di rappresentare il proprio territorio, la propria classe sociale nelle istituzioni.
Cosa diversa sarebbe, per esempio, la riduzione degli staff, degli addetti ai Gabinetti, l'abolizione di Enti, e non sono pochi, che potrebbero essere assorbiti con evidenti risparmi.
La politica, per ciò che riguarda i comunisti, è impegno, passione e comporta perciò studio, ricerca, sostegno al partito senza il quale, per ciò che mi riguarda, non ci sarebbe speranza di opportunità e possibilità di cambiare “lo stato attuale delle cose” a favore dei più deboli.
Perciò verso, da sempre, il 50% dell'indennità di carica al mio partito. Non ho contratto mutui per la mia campagna elettorale che è stata finanziata dal partito, e chi oggi rivendica e propone tagli a destra e a sinistra dovrebbe, a mio modesto avviso, chiedere ai propri eletti come hanno finanziato le loro campagne elettorali. Perchè oggi, forse, si trovano a pagare mutui contratti, per cifre, si dice, anche consistenti.
Per ciò che riguarda i consiglieri delle Marche e delle altre regioni, perchè agitarsi tanto se la soluzione non è poi così complicata. La nostra indennità, che è la più basse d'Italia, è pari al 65% dell'indennità dei parlamentari. Riducendo questa a cascata si ridurrebbero tutte le altre.
E' troppo semplice?

Raffaele Bucciarelli
Presidente del Gruppo consiliare regionale

Federazione della Sinistra (PdCI-PRC)

venerdì 9 settembre 2011

Sulla capacità di governo e visione regionale dei problemi del Partito Democratico.

Il PD, partito di maggioranza relativa alla Regione Marche sta proprio dando un grande esempio di capacità di governo e visione regionale dei problemi.
Capacità di governo e scelta dovrebbe significare avere il coraggio di dire: Fabriano ha subito un colpo tremendo per l'occupazione e l'economia, quindi cerchiamo di "recuperare" in parte con i servizi, tanto più che si trova nelal zona montana che ha forte bisogno di presenza delle Istituzini.
La scelta è questa, anche se fatta due anni fà, ma non hanno il coraggio di dirlo!!!
Cultura di governo appunto!!
La polemica poi tra Senigallia, Jesi e Fabriano ricorda...quelli del detto di Pesaro: di giorno litigano...dove si decide si è tutti d'accordo.
I marchigiani tutti, compresi quelli della Vallesina possono stare tranquilli: sono governati da politici che, relativamente ai metodi e coerenza, non si differenziano molto da chi essi stessi osteggiano e combattono a livello nazionale.
Se questo è il modello Marche complimenti!

Raffaele Bucciarelli
Presidente del Gruppo consiliare regionale

Federazione della Sinistra (PdCI-PRC)

martedì 12 luglio 2011

Rigassificatore Api: l'intervento di Raffaele Bucciarelli nell'Assemblea legislativa delle Marche.

Intervento di Raffaele Bucciarelli, Presidente del Gruppo consiliare regionale Federazione della Sinistra (PdCI-PRC), in occasione della seduta dell’Assemblea legislativa delle Marche del 6 luglio 2011 sul rigassificatore Api.

Questa mattina ci troviamo a discutere un tema importantissimo per la nostra regione, sia sul piano economico, sia sul piano sociale, ambientale, però poi l'agenda non viene dettata da noi, dalle nostre esigenze, dalle esigenze del territorio. Ci sono cioè delle scadenze imposte da altri che ci obbligherebbero, oggi, ad esprimere un parere.
Noi Comunisti abbiamo votato contro la proposta nella seduta dell'Assemblea legislativa del 17 maggio e a tutt'oggi non riusciamo veramente a comprendere le motivazioni per cui dovremmo cambiare idea. Cosa è accaduto di nuovo, se non cose che noi tutti sappiamo, maggioranza e minoranza, Governo e Consiglio? Tutti infatti sappiamo che continuare con questo tipo di sviluppo non è più possibile. Lo sappiamo tutti! (applausi)
Non è più possibile su un piano occupazionale perché i nostri giovani, seppure per motivi le cui responsabilità non ricadono sull'Assemblea legislativa, non trovano lavoro, la disoccupazione cresce. I disastri ambientali ci stanno raccontando tutti i giorni che è ora di cambiare.
Ma sopratutto è indegno e disonesto mettere in contraddizione due diritti, il diritto alla vita e il diritto al lavoro. (applausi). Non è più possibile! Non è più possibile!

mercoledì 6 luglio 2011

Ferrovie: come sempre, a pagare sono i lavoratori.

E, come sempre, a pagare sono i lavoratori. Mi riferisco, in questo caso, alle imprese degli appalti di pulizia delle ferrovie che, come pacchi, in occasione delle gare, passano da impresa a impresa ed ogni volta vedono messe in discussione le spettanze maturate con l'impresa cessante e spesso devono lottare con quella subentrante sui numeri delle assunzioni, i livelli contrattuali, gli orari ed i carichi di lavoro.
E queste situazioni si verificano puntualmente ad ogni rinnovo degli affidamenti nella totale assenza e nell'indifferenza assoluta dei dirigenti locali e nazionali delle aziende del gruppo Ferrovie dello Stato che non esercitano minimamente il ruolo di controllo e garanzia chi in qualità di committenti potrebbero, anzi dovrebbero, realizzare.
Anche ad Ancona e nelle Marche è accaduto e sta accadendo questo, e qui all'indifferenza dei dirigenti delle Ferrovie si assomma quella delle istituzioni regionali, della Giunta in particolare, che a fronte delle segnalazioni delle difficoltà di cui sopra da parte delle organizzazioni sindacali e ad uno stato di agitazione delle maestranze non trovano di meglio che scrivere paradossalmente una lettera per lamentarsi dei treni sporchi.
La nostra solidarietà a questi lavoratori, vittime delle privatizzazioni e dello spezzatino delle FS realizzato negli anni passati, è doverosa e sarà accompagnata da una richiesta di portare la questione alla discussione della competente commissione dell'Assemblea legislativa regionale che convochi tutte le parti in causa per cercare di giungere ad una soluzione che garantisca ai dipendenti delle ditte degli appalti ferroviari le spettanze maturate ed una prospettiva lavorativa più serena e certa.

Raffaele Bucciarelli
Presidente del Gruppo consiliare regionale

Federazione della Sinistra (PdCI-PRC)

lunedì 27 giugno 2011

Interrogazione a risposta orale urgente in merito a dotazione di risorse Servizio Fitosanitario

Il sottoscritto Consigliere regionale
ricordato
che la Commissione Europea ha avviato nel febbraio 2009 le procedure di infrazione relative alla tutela fitosanitaria e che a seguito di ciò la Conferenza per i rapporti tra Stato, Regioni e Province autonome nell'aprile 2010 ha siglato un'intesa per il potenziamento del Servizio Fitosanitario che prevede per le Marche l'impiego di 22 ispettori, 7 tecnici e 3 impiegati amministrativi:
che l'intesa prevedeva l'avvio delle procedure di adeguamento delle strutture regionali entro un anno dalla firma;
che l'Amministratore Unico dell'ASSAM il 1 marzo 2011 ha dichiarato alla stampa che “sono in atto le procedure con il Servizio Agricoltura della Regione per l'attivazione delle mobilità ed eventualmente l'avvio di concorsi poiché l'organico è fortemente sotto dotato;
chiede di conoscere
l'attuale dotazione di risorse del Servizio Fitosanitario delle Marche;
se le procedure citate dall'A.U. dell'ASSAM siamo state avviate, come e quando e come  il Governo regionale intenda onorare l'intesa sottoscritta con il Governo nazionale.

Raffaele Bucciarelli
Presidente del Gruppo consiliare regionale

Federazione della Sinistra (PdCI-PRC)

giovedì 23 giugno 2011

Interrogazione urgente in merito a presunte spese sostenute dall'Amministratore Unico dell'ASSAM

Gianluca Carrabs
Amministratore Unico ASSAM
Il sottoscritto Consigliere regionale
chiede di conoscere:
1. se risulta vero che l'Amministratore Unico dell'ASSAM (Agenzia Servizi Settore Agroalimentare delle Marche) per le necessità legate alle esigenze di ufficio gode della disponibilità di una Carta di Credito;
2.  se risulta vero che a differenza di tutti i suoi predecessori, si reca settimanalmente almeno una volta, nella Capitale e se sono documentate le motivazioni, dal momento che tali visite risulterebbero, considerato il livello dei ristoranti e Hotels che sarebbero frequentati, alquanto onerose per l'Ente;
3.  quanto ammontano  precisamente fino ad ora i rimborsi spese mensili sostenuti dall'ASSAM per il suo Amministratore Unico e quanto e come, sia stato speso finora con la citata Carta di Credito.
In caso affermativo,
se crede che questo modo di operare accresca il prestigio di cui deve godere il primo responsabile di un'Agenzia regionale così importante o viceversa crei, oltre che legittimo malessere tra tutti i collaboratori, un evidente discredito dell'Agenzia stessa.

Raffaele Bucciarelli
Presidente del Gruppo consiliare regionale

Federazione della Sinistra (PdCI-PRC)

mercoledì 22 giugno 2011

La Giunta Regionale inserisca la Repubblica Bolivariana del Venezuela tra gli Stati di particolare interesse, con cui tessere relazioni socio-economiche.

Oggetto: Mozione sulle iniziative socio-economiche nella Repubblica Bolivariana del Venezuela

Il Consiglio Regionale
CONSIDERATO
che la crisi occupazionale sta colpendo sempre più anche la nostra Regione a discapito soprattutto delle giovani generazioni; che occorre mettere in campo  tutte le iniziative possibili da parte delle Istituzioni per accompagnare, in particolare, le nostre piccole e medie imprese nella ricerca di nuovi mercati e commesse, non solo per poter sopravvivere alla crisi ma per consolidarsi e prospettare un nuovo sviluppo;
RICORDATO
che dal 5 all' 11 giugno scorso, una delegazione del Consiglio Regionale ha accompagnato alcuni imprenditori marchigiani nella Repubblica Bolivariana del Venezuela, dove alcuni di essi godono  di molto rispetto e  prestigio grazie ad opere realizzate;
PRESO ATTO
che, negli incontri avvenuti con  soggetti pubblici e privati  è stato manifestato un grande interesse nei confronti delle nostre imprese e dei loro prodotti, in particolare nel settore agroalimentare ove ci sono grandi possibilità di collaborazione con imprese  locali;
RICORDATO INFINE
che, in Venezuela opera da molto tempo anche l' E.N.I, che ha ottenuto  alcune commesse per importi  multimilionari in euro e che una percentuale di questi, sulla base di protocolli  internazionali, va spesa in loco per iniziative di sviluppo sociale, rappresentando quindi una notevole  e possibile fonte di lavoro per le nostre  imprese;
IMPEGNA
la Giunta Regionale ad inserire la Repubblica Bolivariana del Venezuela tra gli Stati di particolare interesse , con cui tessere relazioni socio-economiche e ad avviare tutte quelle iniziative ritenute necessarie per accompagnare le nostre imprese nella ricerca di lavoro che, con tanta abnegazione  stanno realizzando;
INVITA
l'Assessore allo Sviluppo economico a porre al tavolo della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome il tema dell'impiego delle risorse da parte dell'E.N.I. che, spese democraticamente ed in modo trasparente potrebbero contribuire, non poco, in modo diretto ed indotto alla crescita  dell'occupazione.

Raffaele Bucciarelli
Presidente del Gruppo consiliare regionale
Federazione della Sinistra (PdCI-PRC)

mercoledì 25 maggio 2011

Solidarietà ai lavoratori della Fincantieri

E’ scontata la nostra vicinanza e solidarietà ai lavoratori della Fincantieri, di Ancona e non solo, massacrati da un piano industriale che prevede la chiusura di due stabilimenti su otto in Italia (mentre il gruppo compra cantieri all’estero) e la cancellazione di quasi un terzo dei posti di lavoro, oltre ad altre “amenità” che vanno dalla restrizione degli spazi di democrazia sindacale alla torsione dei tempi di vita e di lavoro alle esigenze aziendali, per semplificare una sorta di riproposizione del modello Marchionne. E bene fanno questi lavoratori a portare la loro rabbia e la loro indignazione sotto la sede della Regione Marche. E’ infatti arrivato il momento perché la Giunta e la maggioranza neocentrista che governano la regione mostrino, dopo le tante parole spese e gli impegni formalmente assunti, che cosa sanno e possono fare a sostegno dell’occupazione nel cantiere navale anconetano. Questo tempo è adesso affinchè, evitata la chiusura definitiva e totale dell’impianto, non si debba assistere ad una drammatica decimazione della forza lavoro che vi è occupata. I progetti e le proposte che in questi mesi sono venuti dai lavoratori e dalle loro organizzazioni sindacali debbono ora trovare la forza della condivisione e del sostegno, anche economico, degli enti territoriali - ed in primis della Regione – così da diventare più credibili e spendibili al tavolo con l’azienda ed il Governo nazionale, su questa vicenda finora silenzioso e distratto.

Raffaele Bucciarelli
Presidente del Gruppo consiliare regionale
Federazione della Sinistra (PdCI-PRC)

giovedì 19 maggio 2011

REFERENDUM: LA REGIONE FACCIA LA SUA PARTE!

Ho inviato in data odierna una lettera al Presidente della Giunta regionale Spacca e all'Assessore regionale Donati, titolare della specifica delega, per rammentare loro i contenuti della risoluzione in materia di risorse idriche approvata dal Consiglio regionale in data 22 marzo scorso. La risoluzione impegna infatti la Giunta, tra le altre cose, “ad attivare ogni possibile iniziativa pubblica volta a promuovere la partecipazione dei cittadini alla consultazione referendaria, destinando allo scopo le necessarie risorse” (punto 5 della risoluzione). A fronte della sistematica campagna di disinformazione  sui referendum sin qui messa in atto dai principali organi di comunicazione, in particolare da quelli radiotelevisivi, diventa ancor più importante e necessario che il Presidente e la Giunta diano seguito, come peraltro è loro preciso compito,  al deliberato assunto, con un voto più ampio di quello della stessa maggioranza, dal Consiglio regionale, mettendo in campo le iniziative e le azioni che riterranno più idonee al raggiungimento degli obiettivi fissati dalla risoluzione.

Raffaele Bucciarelli
Presidente del Gruppo consiliare regionale
Federazione della Sinistra (PdCI-PRC)

giovedì 5 maggio 2011

FIOM Fincantieri: una, dieci, cento "notti rosse"!

Il Gruppo consiliare della Federazione della Sinistra PdCI – PRC del Consiglio regionale aderisce convintamente e partecipa all'iniziativa indetta per questa sera dai delegati FIOM della Fincantieri. Mantenere viva nella collettività l'immagine di un sito produttivo oggi purtroppo svuotato della sua funzione primaria, ricordare le tante vicende, personali e collettive, che lo hanno percorso, raccontare l'importanza del cantiere nella crescita civile e sociale della città e dell'intera regione sono azioni essenziali alla lotta per la sua sopravvivenza e per il suo rilancio. La vertenza del cantiere navale deve diventare così vertenza di un intero territorio, attraversare trasversalmente la società, penetrare nelle coscienze di ognuno e deve essere risparmiata, per questa via, agli operai l'umiliazione dell'isolamento e del disinteresse, pena aggiuntiva che spesso si accompagna alla già durissima condanna alla cassa integrazione a zero ore. Non una, quindi, ma dieci, cento “notti rosse” debbono accompagnare i lavoratori della Fincantieri, che dovranno essere sostenuti dall'impegno reale di tutte le istituzioni, al traguardo della ripresa dell'attività produttiva del cantiere. Come abbiamo fatto sino ad ora, mettiamo a disposizione il nostro impegno affinchè questo traguardo sia raggiunto nel minor tempo possibile.

Raffaele Bucciarelli
Presidente del Gruppo consiliare regionale
Federazione della Sinistra (PdCI-PRC)