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Ho ascoltato, come penso tutti, con grande attenzione la comunicazione del Presidente Spacca, e devo dire che, anche a seguito degli interventi fin qui pronunciati, quello che si respira qua dentro è un clima surreale. Vedi i rappresentanti del partito che ha le maggiori responsabilità di questa situazione economica italiana, parlo del Popolo delle Libertà, che oggi si ergono a salvatori della patria. E vediamo che l’Assessore Guarna Moroder viene sostituita non perché a dire del Presidente non soddisfi le esigenze dallo stesso spiegate, ma quasi per soddisfare un credito che il Segretario nazionale del partito dell'Assessore avrebbe maturato nei confronti delle Marche.
Presidente Spacca, questo a mio modesto a avviso è gravissimo. Le spiego il perché.
Intanto ricordo che quando Di Pietro era Ministro, oltre ad interessarsi della terza corsia dell'A14, era venuto a verificare il progetto dell'uscita dal porto di Ancona e ne diede un giudizio non molto edificante sia circa i progettisti che circa il costo di quel progetto, definendo in un certo modo, lo ricorderà, i progettisti stessi, non sapendo che erano suoi dipendenti, cioè tecnici dell’Anas.
Dunque tutto questo merito io mi permetto, Presidente Spacca, di non riconoscerlo.
Ma anche fosse vero, chiedo: ma la Regione Marche è veramente una Regione per cui se un Ministro viene qui e svolge il suo lavoro acquisisce un credito? E un credito che può modificare addirittura un Governo regionale? Siamo ridotti a questo? E’ questa l’autonomia, il federalismo di cui anche qui vi riempite la bocca? Se è così c'è veramente di che preoccuparsi!
Non mi scandalizza – e noi veniamo da due scuole politiche molto simili, Presidente Spacca – che un partito chieda a un Presidente di Regione di modificare la propria rappresentanza all’interno del Governo regionale. E non è vero che questa è una misura da prima Repubblica, perché nella prima Repubblica il partito avrebbe chiesto al proprio Assessore di dimettersi. Ecco se fosse un partito a far dimettere l'Assessore saremmo stati di fronte ad un comportamento che difende la dignità della politica, Presidente Spacca. Diverso invece è che un segretario si arroghi questo potere e che lei lo soddisfi sulla base di un presunto credito, cioè uno scambio vero e proprio! Guardi che questo è pericoloso. E’ molto pericoloso! Perché quando si restringe la democrazia si sa sempre dove si comincia ma non si sa mai dove si finisce.
Per cui, con questa logica, spostando il discorso a livello nazionale, una volpe può essere chiamata a guardia del pollaio, è il caso di Mario Monti Presidente del Consiglio dei Ministri, il pollaio forse si salva, ma per i polli ho tanti dubbi!
Infatti sembra che l’Italia si stia salvando ma aumenta sempre più il numero delle famiglie che non arrivano alla fine del mese.
L'antipolitica cresce e la battaglia principale di oggi sembra essere quella contro il numero dei rappresentanti del popolo, cioè degli eletti dal popolo come dice la Costituzione.
E lei va detro a questa scia, Presidente. Quando lei richiama, giustamente, l’Assemblea legislativa regionale, le forze politiche a rispettare quello che è stato deciso o ad approvare velocemente le misure che però tendono a restringere gli spazi alla democrazia, ebbene, lei è dentro questo solco dell’antipolitica, degli antipartiti.
Ovvio, quindi, che quello che fa il Governo e quello che fa il Presidente della Regione è giusto, i ritardi, i freni, vengono da altri, dai partiti qui rappresentati.
La nostra scuola politica, Presidente, ci insegnava che prima di proseguire dovevamo fare una bella analisi (si chiamava analisi critica) della realtà.
Se allora facciamo questa analisi – ci provo velocemente, non voglio sforare i tempi – non possiamo non domandarci perché il PD si sente oggi obbligato a organizzare dappertutto iniziative a difesa del piano sanitario. Sì, a difesa, perché esso viene sistematicamente attaccato in tutta la regione. E’ vero che i freddi dati sono quelli che dice lei, ma i cittadini marchigiani hanno capito “solo” la realtà: che c’è un impoverimento dei servizi sul territorio a favore di quelle scelte fatte sulle aziende ospedaliere che sono delle vere e proprie idrovore economiche.
I marchigiani sanno, Presidente, che non abbiamo un piano della logistica delle infrastrutture. I marchigiani lo sanno. Tanto che si riuniscono a San Benedetto, grazie a Unioncamere, per organizzare un fronte per rivendicare il diritto, pensi come siamo ridotti, alla fermata dei treni. UnionCamere l’organizza, Presidente, non il Governo regionale! E il Presidente di UnionCamere ha aperto la conferenza stampa al Vinitaly a Verona (era presente anche il Vicepresidente Petrini) affermando che nonostante questa nostra regione venga penalizzata – e non era sicuramente un complimento per l’Assessore ai trasporti –, nonostante non siamo considerati, ci ribelleremo, organizzeremo gli enti locali e le organizzazioni dei consumatori. Ripeto ciò lo afferma non un comunista sovversivo, ma il Presidente di UnionCamere in una conferenza stampa! Abbiamo perso sette Comuni e con essi anche certe tipicità. E la Regione Marche, Presidente, non è più l’unica detentrice del verdicchio. Abbiamo perso anche quello. E spendiamo milioni di euro per la presunta tutela di questo prodotto. Ecco, tutti piccoli esempi che dimostrano quanto questo territorio sia depauperato, impoverito. Il porto di Ancona è una porta internazionale. Abbiamo approvato ordini del giorno, mozioni, molto spesso anche all’unanimità, ma niente è stato fatto dalla Giunta, al di là dell’uscita gestita dall'A.N.A.S., non ci risulta niente. Ci sono degli investimenti, questo è vero, ma non sono fondi della Regione. Quindi io non so quale film lei abbia visto, Presidente, non so in quale regione vive, probabilmente, anzi sicuramente, non frequentiamo gli stessi ambienti. Però mi creda, da un po’ di tempo a questa parte la nostra regione non è vista come lei dice, ossia come una regione modello, perchè il modello traballa, è in crisi ed è ormai pieno di antipolitica. E lo svuotamento della politica ed il sentirsi non artefici di ciò che accade ci porta oggi ad avere una discussione così importante, Presidente, in assenza del Capogruppo del partito di maggioranza relativa. Parliamo di politica, di modifica della Giunta, parliamo dei massimi sistemi, non c’è il Capogruppo del PD! Questa è dunque la situazione. Sul piano politico l’Assessore Guarna Moroder ha la mia solidarietà, perché non c’è niente di politico nella revoca della sua nomina se non l’esigenza del segretario di un partito nazionale di fare un po' di ordine nel suo partito. Ma questo non c'entra nulla con gli interessi della regione. Noi comunisti, dunque, non seguiremo le sue indicazioni, Presidente, sul restringimento degli spazi democratici. Lei sa benissimo, che così facendo, non si realizzano grossi risparmi né sono questi i costi della politica. E se veramente lei voleva essere coerente e rigoroso, come lo è in certi casi, con se stesso e con il Governo, non avrebbe dovuto fermare certi contratti di lavoro a dipendenti, che pure godevano di una consistente e giusta quiescenza ben remunerata, per una cifra che è l’equivalente giornaliero di quanto molti italiani ricevono come pensione in un mese. Non ci venga a raccontare che questo serve a risparmiare soldi, a tagliare il costo della politica, a migliorare la Regione Marche. No! Serve solo a fare populismo. Ed è pericoloso, perché, ripeto, sappiamo dove si comincia ma non sappiamo dove si finisce. Quindi per quanto ci riguarda, seppure non siamo molti, faremo opposizione a ogni tentativo di escludere una parte dei marchigiani da questo consesso."