Il sottoscritto Consigliere
regionale
considerato che
le organizzazioni sindacali
FLC-CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal delle Marche, nel ribadire
l’importanza strategica della scuola d’infanzia pubblica nelle formazione
dell’individuo e del cittadino, hanno consegnato al Garante per l’infanzia un
esposto per denunciare la preoccupante situazione della scuola d’infanzia nella
nostra regione;
verificato che
con i tagli 2008/2011, ed oggi il
sostanziale blocco degli organici, è stato interrotto il processo di
generalizzazione di questo settore che anche la Commissione Europea
definisce “fondamentale” e che l’Europa si è posta l’obiettivo quantitativo che
almeno il 95% dei bambini tra i 4 anni e l’età dell’inizio dell’obbligo
scolastico deve essere inserito in strutture ECEC entro il 2020 e quello
qualitativo di migliorare l’offerta mediante servizi ben integrati e fondati su
una visione comune dell’ECEC;
valutato che
questo modello, oggi, viene messo
pesantemente in discussione a causa del crescente numero di bambini per
sezione, anche in presenza di bambini diversamente abili e in edifici spesso
non a norma, dal diffondersi di sezioni antimeridiane e funzionanti con un solo
insegnate, dal tempo della scuola ridotto a 25 ore settimanali con conseguenze
sulla qualità del servizio che si riversano, in questo modo, sugli alunni;
riferito che
queste carenze hanno significato
ad oggi l’assegnazione di ben 104 sezioni antimeridiane non richieste dalle
famiglie ed un elevato numero di bambini per sezione superiore alle media
nazionale e che rispetto all’inserimento degli anticipatari, cioè i bambini di
due anni e mezzo, molte scuole sono nella impossibilità di soddisfare la
crescente richiesta delle famiglie a causa delle sezioni troppo affollate e che
nelle Marche si sono iscritti 2523 alunni in più in 6 anni nelle scuole
d’infanzia statali ma sono state assegnate 84 sezioni e 272 posti in meno;
stabilito che
in alcuni comuni non è possibile
assicurare la scuola dell’infanzia ai bambini di 3 anni e in questi casi le
famiglie devono rivolgersi alle scuole private o restare in lista d’attesa e
che gli edifici della scuola d’infanzia hanno una capienza sottodimensionata
con impossibilità a riconoscere sezioni in più per mancanza di locali idonei;
concludendo che
le amministrazioni provinciali
delle Marche hanno provato a diminuire il numero medio di bambini per sezione,
aumentato il numero delle sezioni e il numero dei posti ma solo per costituire
sezioni antimeridiane a scapito del tempo della scuola e della qualità e che
l’assegnazione delle sezioni antimeridiane non corrisponde alla scelta delle
famiglie che generalmente chiedono un tempo pieno;
interroga il
Presidente della Giunta regionale per conoscere
·
come la Giunta intende operare affinchè venga garantito
il tempo pieno a tutte le famiglie che lo hanno richiesto;
·
se è intenzione della Giunta regionale investire
nella scuola d'infanzia e nella scuola pubblica, in generale, dal punto di
vista della sicurezza e della qualità degli edifici scolastici, della stabilità
degli organici di tutto il personale, docente e ATA, compresi gli insegnanti di
sostegno per la metà con contratto a tempo determinato e messi dunque nella
impossibilità di garantire la continuità, elemento prioritario per la qualità
dell'intervento educativo.
Raffaele Bucciarelli