venerdì 28 settembre 2012

comunicato stampa


L’approvazione da parte dell’Assemblea legislativa regionale nella seduta del 25 settembre della mozione n. 374 per l’istituzione di un centro internazionale di cardiologia e cardiochirurgia pediatriche presso l’ospedale regionale di Torrette (condivisa già in fase di presentazione dalla gran parte delle forze politiche presenti nell’Assemblea – è stata infatti sottoscritta da tutti i componenti della V Commissione assembleare oltre che da noi scriventi - e poi approvata con voto unanime dell’aula) rappresenta un atto significativo nel percorso per la costruzione della macroregione adriatico – ionica a cui sono affidate le speranze non solo di sviluppo economico ma anche di crescita sociale, di stabilità e, in definitiva, di pace e cooperazione tra le regioni e i paesi dell’area. Si tratta del primo progetto in ambito sanitario che, uscendo dalla logica – seppur certamente nobile – degli interventi umanitari, mira alla realizzazione di un effettivo partenariato tra i vari soggetti e le varie realtà nazionali e regionali che vi saranno coinvolti. E questo va a intervenire in un segmento della sanità, quello appunto della cardiologia e cardiochirurgia pediatriche, che anche nel recentissimo passato ha visto vite di bambini aggrappate al filo della solidarietà, l’unico che abbia potuto consentire loro di intraprendere il ”viaggio della speranza” ad Ancona, con la sola alternativa di una morte certa per l’impossibilità, nel paese di origine, di ricevere un trattamento medico e chirurgico adeguato alla propria patologia.  Alla Giunta regionale ora il compito di dare le gambe a questo senz’altro ambizioso disegno, che auspichiamo possa essere sviluppato in tempi certi ed il più possibile brevi.

Ancona, 28 settembre2012

              F.to  Massimo Binci                                                    F.to  Raffaele Bucciarelli
Capogruppo Sinistra, Ecologia, Libertà            Capogruppo Federazione della Sinistra PdCI - PRC 

MOZIONE N. 374 "Centro di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica Ospedali riuniti di Ancona"


L’Assemblea legislativa ha approvato la mozione n. 374 dei consiglieri Comi, D'Anna, Busilacchi, Badiali, Giorgi, Camela, Natali, Giancarli, Binci, Bucciarelli, nel testo che segue:

L’ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE
RICORDATO che
la Regione Marche ha avviato dal 2008 il progetto per la realizzazione di una struttura complessa di Cardiologia e Cardiochirurgia Pediatrica e Congenita (CCPC) all'interno del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari esistente presso l'A.O.U.OO.RR. di Ancona, prevedendo un obiettivo di progressiva implementazione dell'attività chirurgica tale da raggiungere e superare i 400 interventi all'anno;
per la realizzazione del progetto succitato sono state destinate risorse umane e strumentali significative, ma l'attività chirurgica non ha registrato nel corso degli anni l'implementazione attesa;
VERIFICATO che
tale mancanza di risultati possa essere imputabile ad una serie di dati demografici e statistici che possono essere sintetizzati come segue:
la natalità nelle Marche si attesta su una percentuale del 9 per mille per cui su una  popolazione di circa 1.565.000 abitanti (dato 2010) nascono meno di 15.000 bambini/anno dei quali circa 110-120 sono portatori di cardiopatie congenite. Di questi circa il 25% (25–30 neonati) nascono con cardiopatie severe ed incompatibili con la vita, che necessitano di una correzione d'urgenza entro i primi giorni di vita. Diversamente una quota pari a circa il 30% presenta una cardiopatia lieve che si corregge spontaneamente entro i primi anni di vita. La restante parte, con cardiopatie congenite moderate, può essere trattata non chirurgicamente.
tali dati suggeriscono una considerazione e cioè che, se l'attività della cardiochirurgia
pediatrica si limitasse alla sola popolazione delle Marche, la scarsa rilevanza quantitativa di queste cardiopatie congenite sconsiglierebbe l'utilizzo di cospicue risorse per un'attività la cui efficienza/efficacia sarebbe sfavorevole in termini di costi e risultati e che, per raggiungere, gli obiettivi del progetto regionale sarebbe necessario operare su un bacino di utenza ben più ampio (5-6 milioni di abitanti) che potrebbero garantire il raggiungimento ed il superamento della soglia di interventi programmata;
a tale scopo non sarebbe sufficiente, seppure vada comunque considerata utile ed addirittura indispensabile una interlocuzione più stretta con altre Regioni affinchè possano indirizzare i pazienti pediatrici affetti da cardiopatie provenienti dai loro territori alla CCPC di Ancona, neppure il potenziale bacino di utenza offerto dalle regioni limitrofe dove non esiste una struttura di CCPC. Queste regioni (Abruzzo, Molise ed Umbria) infatti - oltre ad avere complessivamente una popolazione di poco superiore ai 2.500.000 abitanti, registrano una natalità simile a quella regionale con un numero di nascite di circa 23.000 bambini/anno ed un numero di 180–190 cardiopatici congeniti all'anno, con differenziazioni nelle patologie percentualmente sovrapponibili a quelle sopra indicate per le Marche;
CONSIDERATO che
le difficoltà nell'acquisizione su base regionale ed interregionale di un numero di pazienti pediatrici con cardiopatie con indicazione cardiochirurgica sufficiente a garantire il raggiungimento degli obiettivi del progetto della CCPC rischiano di vanificare un intervento che ha prodotto sino ad ora significativi risultati di eccellenza, certificati anche da una incidenza di mortalità tra le più basse a livello europeo;
RITENUTO che
la CCPC di Torrette, anche in virtù della sua collocazione geografica che ne fa
un ponte ideale verso le regioni ed i Paesi dell’altra sponda dell’Adriatico, possa essere
valorizzata in un quadro di cooperazione istituzionale sovranazionale che la proponga
all’attenzione dei Paesi della Macroregione Adriatico–Ionica al fine di sviluppare presso la
struttura regionale un polo internazionale di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica che, in una ottica di partenariato tra Paesi prossimi e confinanti, consenta la realizzazione di una serie di interventi (dall’attività operatoria in sede per le cardiopatie più complesse alla partecipazione dell’equipe cardiochirurgia della CCPC ad interventi presso le strutture ospedaliere dei Paesi di provenienza dei pazienti, dalla formazione del personale medico ed infermieristico proveniente dai Paesi coinvolti alla costruzione di un sistema di raccolta ed elaborazione dei dati sulla casistica nonché di valutazione delle indicazioni terapeutiche, delle tecniche diagnostiche ed operatorie e dei risultati al fine di una crescita professionale e scientifica progressiva e sempre più omogenea tra le varie strutture);
VISTA
 la propria Risoluzione n. 25/2011 in cui, approvando la Relazione della VI Commissione
sullo “Stato di attuazione delle politiche europee (relazioni n. 5/11, 6/11 e 7/11)”, si impegnava la Giunta regionale “ad attivare tutti gli opportuni canali istituzionali finalizzati alla conclusione di accordi di partenariato nel settore delle prestazioni sanitarie, nel rispetto di quanto previsto dalla direttiva 2011/24 UE, al fine di valorizzare l'offerta di prestazioni sanitarie di eccellenza della Regione Marche nell'ottica di scambi transfrontalieri di assistenza sanitaria e di una gestione efficiente dell'assistenza sanitaria complessiva nei territori della Macroregione Adriatico–Ionica” nonché i progetti di cooperazione internazionale in ambito sanitario nel settore ematologico già posti in essere dalla Regione Marche (Ospedale di Gaza, Libano e Marocco);
REPUTATO che
per tale finalità vadano apportate al modello organizzativo della CCPC di Torrette le correzioni utili ad ottimizzare le sue potenzialità di attrarre pazienti dai territori
extraregionali e da renderlo maggiormente idoneo all’attività su scala sovranazionale, a partire dalla effettiva parificazione tra la componente cardiologica e quella cardiochirurgia, restituendo alla prima l’autonomia organizzativa e gestionale, le funzioni di reclutamento del paziente nonché le relative indicazioni diagnostiche e terapeutiche e che, quindi, vada dato seguito a quanto deliberato dalla Giunta regionale nella DGR n. 78 del 18 gennaio 2010;
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
ad attivare tutte le iniziative utili alla realizzazione presso la CCPC dell’A.O.U.OO.RR di Ancona di un polo di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica a livello interregionale e sovranazionale procedendo all’individuazione dei soggetti istituzionali coinvolgibili, alla predisposizione degli atti propedeutici necessari nonché a tutte le altre azioni idonee allo scopo;
a relazionare entro sei mesi alla competente Commissione assembleare in merito allo stato di realizzazione del progetto.

IL PRESIDENTE
Vittoriano Solazzi
I CONSIGLIERI SEGRETARI
Moreno Pieroni
Franca Romagnoli

COMUNICATO STAMPA


Le dichiarazioni dei rappresentanti dei partiti che hanno provocato in altre regioni ciò che è a conoscenza di tutti qui nelle Marche, sono quantomeno fuoriposto e sbagliate per due motivi: primo perché non è con la riduzione dei gruppi consiliari che PD e PDL riconquisteranno la credibilità che hanno perduto e che continuano a perdere quotidianamente; secondo perché così facendo riducono gli spazi della democrazia nell’illusione di salvarsi da questa ondata di fango che essi stessi con il loro comportamento giustificano e alimentano.
Il fatto che i presidenti delle Regioni ( e non governatori che non esistono giuridicamente in Italia) deleghino il governo a prendere misure ingiuste e antidemocratiche, la dice lunga sull’autorevolezza di questi personaggi che sono campioni di propaganda e sembrano, in questo caso, dilettanti impauriti che evitano il confronto con i consigli regionali democraticamente eletti.

mercoledì 26 settembre 2012

COMUNICATO Partito dei Comunisti Italiani Comitato Regionale Marche Segreteria Regionale


La Segreteria Regionale del Partito dei Comunisti Italiani delle Marche esprime profondo sdegno rispetto alla operazione politica del governo Monti relativa alla soppressione delle province ed al taglio dei servizi sui territori che ne rappresenta l'inevitabile corollario.
Risparmiare sulla spesa pubblica partendo dal riordino delle Province (sopravviverebbero soltanto le più grandi e le più piccole sarebbero costrette coattivamente ad essere unificate con le limitrofe), rappresenta un vero e proprio attacco allo stato sociale ed ai diritti dei meno abbienti che su quei territori risiedono.
Innanzitutto le province più piccole, spesso già sofferenti a livello di trasferimento di finanza derivata dalle Regioni e dallo Stato, sarebbero costrette ad essere unificate con altre province parimenti deficitarie. Insomma tali province, costrette all'accorpamento per poter sopravvivere, rappresenterebbero con l'unificazione,la somma di due enti locali che non potrebbe più garantire una qualità dei servizi alla persona.
Se poi aggiungiamo che con l'attuazione dello sciagurato disegno federalista, che i comunisti hanno sempre avversato, i trasferimenti dai livelli superiori (Stato ed Regioni) verranno gravemente ridotti, e le province dovranno divenire autosufficienti a li vello di reperimento di risorse, si intende bene come le piccole province costrette all'accorpamento diventino province di serie B rispetto alle altre.
Gli ultimi episodi di comuni che intendono passare con altre province e regioni più ricche (basti notare il recente passaggio alla Regione Emilia Romagna di diversi comuni dell'entroterra pesarese) si intensificherebbero al fine di passare con territori meno disagiati economicamente, facendo così entrare in un circolo vizioso le province più povere che andrebbero verso il default.
I comunisti italiani sono anche fortemente preoccupati dall'entrata in vigore dei decreti legge che tagliano 500 milioni di € per il 2012 i fondi per le province (e di 1 milione di € per il 2013) mettendo in serio pericolo l'apertura dell'imminente anno scolastico, considerando tali tagli non in consumi intermedi aggredibili ma in veri e propri servizi agli studenti.
Il PdCI esprime al contempo un forte dissenso per la nuova modalità di elezione dei rappresentanti dei territori delle Province (delle poche che sopravviveranno) in quanto l'abolizione delle elezioni dirette dei consiglieri provinciali depotenzia il diritto dei cittadini di scegliere direttamente i propri rappresentanti.
Infatti, la Legge 214/2011 prevede l'elezione di secondo grado dei consiglieri provinciali da parte dei consiglieri comunali e dei Sindaci nonché la riduzione a pochi eletti delle assise consiliari provinciali.
Tale riforma è involutiva in quanto oltre a deprivare il popolo dalla possibilità di scelta dei propri rappresentanti, favorirà certamente i partiti maggiori, gli unici che potranno avere rappresentanti negli enti intermedi delle province in un disegno che è antidemocratico e plebiscitario.
I comunisti italiani delle Marche impegnano tutto il partito nelle istituzioni dove ha rappresentanti (comuni, province e Regione Marche) e nelle piazze per costruire un disegno alternativo a quello del governo Monti che oltre a non risolvere la crisi, con le misure adottate dal suo insediamento ad oggi sta anzi peggiorando le condizioni di vita dei lavoratori e delle masse.

NO ALLO SMANTELLAMENTO DELLO STATO SOCIALE, NO ALLA CHIUSURA DELLE PROVINCE, NO ALLA CHIUSURA DELLE SCUOLE.

venerdì 21 settembre 2012

INCONTRO CON OLIVIERO DILIBERTO


COMUNICATO STAMPA

Per colmare il vuoto operativo fino all'approvazione della mappatura delle aree non idonee agli impianti a Biomasse e Biogas il sottoscritto ed altri Consiglieri hanno presentato una Proposta di Legge trasversale firmata da Consiglierei di maggioranza e minoranza, che la Commissione può approvare e portare in Consiglio. Ciò servirà anche a capire se c'è chi pratica bene e razzola male così come la Giunta regionale.

giovedì 20 settembre 2012

RECENTI INTERVENTI IN CONSIGLIO REGIONALE


RAFFAELE BUCCIARELLI: "Questo è un tema che ha visto coinvolte migliaia di persone, migliaia di marchigiani, che si sono riuniti in assemblee, in consigli comunali, in dibattiti, in incontri pubblici. Da mesi il territorio parla di questo tema, che avrebbe dovuto essere coordinato e diretto dall'Assessorato, che avrebbe dovuto chiamare i Sindaci, i Presidenti delle Province, discutere con loro e cercare aiuto per risolvere il problema della produzione di energia che è importante ed ineludibile. Non è stato fatto, con grave colpa, il Consiglio regionale a giugno decide un certo orientamento e la Giunta, grazie a un Assessore, la cui eleganza politica veramente spicca nel grigiore marchigiano, fa l'esatto contrario.
Oggi il Consiglio si propone di dare una mano per risolvere questo problema. I Presidenti dei Gruppi consiliari hanno ricevuto i comitati, oltre una decina, ed ora si propongono di fare quello che è loro diritto e dovere e la maggioranza lo vorrebbe impedire. Questo è quello che viene fatto. Viene impedito al Consiglio regionale di svolgere le proprie funzioni perché la maggioranza politica è divisa, perché c'è un Consigliere che spara contro il suo Assessore, perché c'è una maggioranza in cui un partito dice una cosa e un altro ne dice un'altra.
E venite qui a dirci che l'Assessore risponderà alle interrogazioni? Non è vero neanche questo!
Denuncio pubblicamente per l'ennesima volta, Presidente, che ho presentato a maggio un'interrogazione a risposta scritta per conoscere quante sono le richieste, chi le ha fatte, dove sono localizzate, e ancora non mi è stata data nessuna notizia. In altre Regioni italiane del sud questo modo di fare avrebbe un nome preciso.
Allora chiedo agli Assessori, al Presidente e a tutti i Consiglieri di maggioranza “Assumetevi la vostra responsabilità, apritevi alla discussione, apritevi, che siete chiusi, nei confronti del territorio altrimenti diventate complici della politica attuale”, quella che compare nelle dichiarazioni di ieri nella stampa dell’Assessore. “Apritevi almeno al Consiglio” perché è vostro dovere. Consiglieri di maggioranza, raddrizzate la schiena, svolgete il ruolo per cui avete chiesto fiducia ai marchigiani. Dobbiamo discutere perché questo è il luogo della decisione, questo è il luogo della democrazia, altrimenti sarete e saremo spazzati via tutti. E quanti “grilli” nasceranno, quanti “grillini”! Saremo cancellati e ce lo meriteremo. Io prendo le distanze dal vostro modo di fare e chiedo che si voti favorevolmente alla proposta da discutere oggi." (Il Consiglio regionale ha approvato la proposta)

"Ho presentato tempo fa una mozione con la quale invitavo la Giunta regionale a non resistere presso il Tar ai ricorsi presentati dai Comuni. Credo che, a questo punto, potrei considerarla superata dal momento che voterò la mozione presentata dal collega Pieroni che, stante la situazione, se approvata renderebbe inutile l'approvazione di quella presentata dal sottoscritto. E' chiaro che se non lo sarà io la ripresenterò.
Nel merito devo dire una cosa. Non è possibile, mi riferisco soprattutto agli Assessori e ai Consiglieri di maggioranza, presentare un'interrogazione a risposta scritta il 25 maggio e dopo quattro mesi – il regolamento prevede 20 giorni – non avere ancora la risposta.
Assessore Donati, non so come chiederlo, è umiliante per un Consigliere regionale dover chiedere il riconoscimento di un proprio diritto a chi dovrebbe essere il difensore più strenuo della democrazia.
Voglio anche dire a tutti, agli Assessori e ai componenti della maggioranza, che una maggioranza è forte quando rispetta la minoranza, altrimenti diventa autoreferenziale e prepotente. E voi siete su quella strada. Anche se ovviamente non è il caso di tutti.
Ripeto, Assessore, la esigo e lei deve darmi questa risposta. Non è un fatto tecnico ma è un fatto dei tecnici che non la preparano. Questo dovrebbe farla riflettere sul perché il suo assessorato sembra rifiutare, se è vero quello che abbiamo letto, da un lato di verbalizzare le dichiarazioni dei sindaci – questo è quello che abbiamo letto e che sembra sia avvenuto a Fano – dall’altro di dare risposte. Non è la prima volta che io chiedo in quest’Aula una risposta.
Allora, o lei prende provvedimenti nei confronti di chi le risposte deve prepararle oppure noi chiediamo al Presidente Spacca di essere coerente con quanto ha promesso, e continua ancora a propinare in termini di propaganda ai marchigiani e alle marchigiane, essere coerente e dare risposte in primis a chi risposte ha diritto di averle.
Se questo non avviene, voi preparate il terreno al qualunquismo, all'antipolitica, siete quelli che fanno dire alla gente che siamo tutti uguali. Io non ci sto, non siamo tutti uguali. Di sicuro, Assessore, lei è inadempiente nei confronti di tante cose, tra cui la risposta che deve a questa mia interrogazione."


INTERVENTO PER DICHIARAZIONE DI VOTO
Raffaele BUCCIARELLI: "Grazie Presidente. Sarò veloce perché di cose ne sono state dette tante, voglio solo rimarcare alcuni dati. Credo che la politica, cioè noi, dobbiamo domandarci perché su questo territorio siano sorti spontaneamente tanti comitati, non contro la necessità di utilizzare energia da prodotti rinnovabili, ma contro un metodo, un modo di fare che interpreta il governo del territorio come un atto d'imperio, secondo il quale  decidono alcune persone, di cui, tra l’altro non conosciamo neanche tutti i nomi.
Il ruolo che la Regione dovrebbe svolgere: la gestione della democrazia, la partecipazione, il confronto, la discussione con le istituzioni locali, in primis i Comuni, quindi i Sindaci, le Province, poi le Comunità montane (quando le richieste interessano il loro territorio), dovrebbe essere l’abc della politica, l’abc di un Governo regionale che si comporta in modo corretto nei confronti delle altre istituzioni.
Non condivido quello che diceva la Consigliera Giorgi, che lodava la sanità e via discorrendo. Ci sono delle donne che chiedono l’appuntamento per una mammografia che viene dato loro dodici mesi dopo. E’ successo che ad una donna incinta di quattro mesi, che doveva fare un’ecografia, hanno dato l’appuntamento dopo nove mesi. Neanche le cavalle tengono i figli tredici mesi.
Qui abbiamo superato il limite perché, ripeto, anziché coordinare, consultare, condividere una politica con lo stesso Consiglio regionale, vediamo la prepotenza, l'arroganza, se è vero che i Sindaci sono stati obbligati a chiamare i carabinieri. Ma vi rendete conto? Sindaci rappresentanti eletti dai cittadini obbligati a chiamare i carabinieri per veder rispettata la correttezza dei rapporti tra il Comune e la Regione. Siamo all’assurdo!
Nella prima Repubblica diretta dai partiti - che la maggior parte qua dentro ha tentato, e mi auguro invano, di cancellare - una cosa di questo genere non sarebbe mai potuta accadere perché quell’Assessore regionale dopo due minuti sarebbe stato dimissionato dal suo partito prima che dal Consiglio regionale.
Non può avere cittadinanza di democrazia, di collaborazione tra istituzioni, chi si presenta in modo prepotente e nega di trascrivere il parere di un’istituzione nella Conferenza dei servizi prevista dalla legge. Non può essere questo, dobbiamo evitarlo.
Come non può accadere, ripeto, quello che è accaduto il 12 giugno. Noi votiamo un ordine del giorno e il 18 giugno vediamo una lettera del Segretario regionale della Giunta diretta al Servizio ambiente con la quale si dice “andate dritti e tranquilli, non preoccupatevi”, perché un Assessore avrebbe detto che, a suo giudizio, quello votato dal Consiglio regionale era un atto illegittimo. Ammettiamo che fosse vero, ma vi pare che la correttezza di rapporti non avrebbe dovuto impegnare quell’Assessore a chiamare i Capigruppo che avevano deciso quella mozione, e i comitati e dire “guardate, siamo sulla strada sbagliata, dobbiamo cambiare”. No! In Giunta si sollecitava l'ufficio a tutela di coloro che, secondo l'Assessore, investono. Ma dove sarebbe l'investimento? Non c'è nessun impiego dei fondi che come questo rende quasi il 25-30% e lo Stato, cioè tutti noi, remunera, paga quell’investimento.
Allora si tutela una parte minoritaria della popolazione che, ripeto, Assessore, aspetto ancora di sapere chi è. Mi auguro di avere una risposta prima della fine della legislatura.
Di questo passo siamo arrivati ad oggi e c’è voluto un voto – ringrazio tutti i Consiglieri che hanno votato a favore – altrimenti con la scusa di motivi tecnici avremmo discusso questo tema non so quando, forse la settimana prossima, avremmo discusso se autorizzare centrali in zone soggette ad esondazioni, come diceva Acquaroli, oppure una centrale in un luogo adiacente la Via dei Tesori, in Vallesina, finanziata da questo Consiglio regionale. Da un lato finanziamo iniziative tese a valorizzare le bellezze che abbiamo sul territorio e poi a 10-15 metri di distanza autorizziamo con nonchalance una centrale a biogas. Delle due l’una. O chi autorizza non conosce il territorio, quindi è ignorante, ecco allora perché bisogna che si ascoltino i Sindaci, oppure è in malafede. Di sicuro c’è l’incapacità a gestire politicamente un assessorato.
Credo che se votiamo la mozione del collega Pieroni mettiamo un puntello minimo. E’ chiaro che dobbiamo intervenire velocemente altrimenti rischiamo di chiudere la stalla quando i buoi non ci sono più.
Penso che che la maggioranza politica di questo Consiglio regionale abbia un problema ineludibile da affrontare, quello dell’assessorato all’ambiente. Non lo dico perché sono all’opposizione, lo dico perché voglio bene a questo territorio e credo che non possa durare ancora a lungo una gestione così assente, della non politica.
Un dirigente che obbliga il Sindaco a chiamare i carabinieri rappresenta, credo, il momento meno presentabile di questa gestione del territorio.
Cari colleghi della maggioranza vi invito ad affrontare questo problema. Troverete, perché le conoscete meglio, le misure più giuste, però è avvilente quello che è avvenuto oggi: a distanza di mesi stiamo discutendo un problema che avrebbe potuto essere risolto molto prima con meno danni all’ambiente, alle nostre bellezze naturali, con più salvaguardia e più attenzione alla salute dei cittadini, nel rispetto della volontà del Consiglio regionale".

martedì 18 settembre 2012

situazione della ditta Indesit S.p.A


Il sottoscritto Consigliere regionale.



considerato che



non è stata a tutt'oggi fornita risposta alla precedente interrogazione dello scrivente sulla “situazione occupazionale della ditta Indesit S.p.A. n. 805/12 del 21/05/2012, nella quale veniva sottolineata la preoccupante situazione occupazionale stante la volontà della Azienda di procedere con la CIG per la prima volta nella sua storia anche per gli impiegati,



considerato inoltre che



notizie di stampa accrescono la preoccupazione per il futuro degli impianti industriali della regione stante l'insistente ripetersi di notizie di trasferimento in altra regione degli uffici Direzionali del gruppo,



vista



l'importanza degli stabilimenti per l'economia dell'intera regione e che la stessa Indesit S.p.A. ha ottenuto, a diverso titolo, contributi pubblici, ultimo quasi 750.000,00 €, parte dei quali anche da parte della Regione Marche,



visto inoltre che



quanto indicato nella richiamata interrogazione circa i pericoli di disimpegno della citata Ditta dalla produzione in stabilimenti siti nella nostra regione ha sempre maggiori conferme,







interroga il Presidente della Giunta



in merito a quali azioni la Regione intenda assumere nei confronti della Indesit S.p.A. per conoscere le reali strategie industriali e quali iniziative intende assumere per scongiurare possibili ripercussioni sui già difficili livelli occupazionali dell'entroterra marchigiano.







Raffaele Bucciarelli

giovedì 6 settembre 2012

COMUNICATO STAMPA DEL 6 SETTEMBRE 2012


Ciò che sta avvenendo con le autorizzazione per le centrali a Biogas è indicativo circa la volontà del Governo regionale di rispettare il territorio, i Sindaci ed i cittadini organizzati nei Comitati.
            Sembra proprio di capire che la precedenza assoluta viene data ai cosiddetti investitori che, grazie all'intervento dello Stato, avranno utili altissimi operando nell'ambito agricolo, spesso senza essere agricoltori.
            Il territorio, il paesaggio (che pure è tanto pubblicizzato), la volontà dei cittadini e del Consiglio regionale non contano nulla.  
            I consiglieri regionali di maggioranza tacciono di fronte alla prepotenza di alcuni Assessori e addirittura l'I.D.V. dichiara di essere contrario a nuove autorizzazioni, mentre è proprio dell'I.D.V. L'Assessore che le autorizza.
            Il territorio vedrà una ulteriore e peggiorativa trasformazione, la salute dei marchigiani certamente non avrà benefici, la Regione dovrà spendere fondi pubblici per difendersi da ricorsi fatti e paventati.
            Noi comunisti crediamo sia giunto il momento di fare una riflessione ed un bilancio di questi due anni del “laboratorio Marche” che, al di là della propaganda, di risultati positivi per i marchigiani non se ne vedono.


Raffaele Bucciarelli

Interrogazione a risposta orale urgente in merito alla sospensione delle operazioni alla cataratta presso l'Azienda Ospedali Riuniti di Torrette


Il sottoscritto Consigliere regionale

ricordato che

nell'Azienda Ospedali Riuniti di Ancona,presso il reparto di oculistica si realizzano annualmente intorno a 500 “operazioni di cataratta” con generale soddisfazione anche dei pazienti;

vista
la decisione con la quale dall'inizio dell'anno prossimo si sospenderebbe totalmente la possibilità di continuare ad erogare tale importante servizio nella struttura anconetana;

considerata

la generale preoccupazione sia della popolazione del capoluogo regionale che di quella che “gravita” introno alla struttura di Torrette;

chiede di conoscere

1.      le motivazioni che hanno portato a tal decisione;
2.      dove verranno indirizzati i futuri pazienti bisognosi dell'intervento in questione;
3.      come verrà impiegato il personale medico che oggi è impegnato per tali operazioni.

                                                                  
                                                                       Raffaele Bucciarelli