giovedì 28 giugno 2012

COMUNICATO STAMPA



Stupisce, per non dire insospettisce, la solerzia con cui la Giunta regionale ha discusso della risoluzione approvata il 12 giugno dall'Assemblea legislativa regionale in materia di linee guida per gli impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico. 
            Infatti solo sei giorni dopo, nella seduta di Giunta del 18 giugno, l'Assessore Sara Giannini ha sentito il dovere di presentare una comunicazione sulla materia in cui esprime valutazioni in merito alla legittimità di quanto approvato dall'Assemblea e preoccupazioni sulle certezze da fornire ai soggetti che investono nel settore energetico ma non spende una parola, che sia una, sulle preoccupazioni delle comunità, spesso rese manifeste dagli interventi degli Enti locali, dalla costituzione di comitati spontanei, da affollate iniziative pubbliche e da petizioni con centinaia di firme.
            Da notare inoltre che l'Assessore Giannini, presente in Consiglio regionale alla discussione sulla risoluzione poi approvata, non è intervenuta, forse perchè non ha ritenuto i consiglieri ed i cittadini presenti degni di essere edotti delle sue conoscenze. Ciò che vale nelle “segrete stanze” non può essere detto nelle sedi della democrazia?
            Raramente, comunque, si è vista la Giunta regionale prendere, si fa per dire, tanto sul serio e così in fretta una risoluzione dell'Assemblea legislativa. Stupefacenti sono infatti anche le conclusioni di questo “brillante” intervento: l'incarico al Segretario generale di richiamare i Dirigenti regionali competenti in materia all'obbligo di dare corso ai procedimenti relativi agli impianti per la produzione energetica da fonti rinnovabili.
             A fronte di una richiesta di moratoria da parte dell'Assemblea legislativa, la Giunta risponde cioè con un sollecito ad andare avanti speditamente.
            E tutto questo mentre  la stessa Giunta, facendo carta straccia della legge, a tutt'oggi non ha fornito risposta ad una mia interrogazione, datata 25 maggio, volta a conoscere quante centrali a biomasse sono state autorizzate.
            Credo ci siano tutti gli elementi per essere più che preoccupati di questi comportamenti che sicuramente non giovano alla tranquillità dei cittadini né sono utili ad avvicinarli alle istituzioni.

Raffaele Bucciarelli

mercoledì 27 giugno 2012

Interrogazione a risposta orale urgente in merito al mancato incontro tra l'Assessore regionale alla Tutela della Salute ed il Sindaco di Jesi sulle questioni della riorganizzazione dei servizi sanitari nell'Area Vasta nr. 2.


Il sottoscritto Consigliere regionale

lette

le notizie di stampa relative all'improvviso annullamento da parte dell'Assessore regionale alla Tutela della Salute dell'incontro programmato con il Sindaco di Jesi per discutere le questioni relative all'Ospedale di Jesi e, più in generale, del riassetto dei servizi sociosanitari sul territorio dell'Area Vasta nr. 2;

condivise

le preoccupazioni espresse del primo cittadino jesino in merito alla mancata riconvocazione dell'incontro;

reputato che

gli interventi intrapresi (acquisto della nuova sede dell'Area Vasta e trasferimento del personale amministrativo a Fabriano) nonché quelli attesi, meglio dire paventati, all'interno del piano di riassetto dell'offerta sanitaria ospedaliera e territoriale, rischiano di penalizzare fortemente una città importante come Jesi e l'intera Vallesina;

considerato che

la Giunta regionale abbia il dovere di confrontarsi costantemente con i rappresentanti dei territori, soprattutto laddove le sue scelte intervengono su materie delicate e a forte impatto sociale quale è la sanità

interroga il Presidente della Giunta regionale per conoscere

  • se l'incontro già programmato tra il Sindaco di Jesi e l'Assessore regionale alla Tutela della Salute, da questi improvvisamente e “sine die”annullato, sarà calendarizzato a breve e se non si ritenga opportuno estenderlo anche agli altri Sindaci della Vallesina;
  • se non si ritenga di assumere come metodo di lavoro quello del confronto con i rappresentanti dei territori in particolare per ciò che concerne questioni delicate quali l'offerta dei servizi sanitari e la loro riorganizzazione al fine di raccogliere le indicazioni e le proposte provenienti da coloro che, per ruolo istituzionale, sono più vicini ai cittadini e alle istanze che da questi vengono e raggiungere, per questa via, una maggiore condivisione e consapevolezza nelle scelte, spesso difficili, che queste materie richiedono.




Raffaele Bucciarelli

martedì 26 giugno 2012

Dove sta andando la Quadrilatero

Il consigliere regionale Raffaele Bucciarelli del Gruppo Consiliare Federazione della Sinistra-PdCI/PRC ha sollevato il problema della situazione della Quadrilatero Spa inviando al presidente dell'Assemblea Legislativa delle Marche la seguente interrogazione:
http://10.6.48.11/fparticolipdf/354143.pdf

da "Voce della Vallesina" (estratto pag.14) 27 maggio 2012

martedì 19 giugno 2012

Comunicato stampa


In sede di approvazione del Piano socio-sanitario siamo stati facili profeti: questa organizzazione della sanità impoverisce i territori dei loro servizi mentre le Aziende ospedaliere si trasformano in “idrovore” che drenano ingentissime risorse. Ciò che oggi si paventa per l'Ospedale di Jesi rientra pienamente in questo quadro generale che, è bene ricordare, è stato approvato da tutti i Consiglieri regionali del Partito Democratico, senza eccezione alcuna.
La denuncia dei sindacati ha reali e fondate motivazioni o almeno così pare, dato che nessun Consigliere regionale ha ad oggi la disponibilità delle informazioni dettagliate in merito ai piani delle singole aree vaste. Su questo modo di operare del Governo regionale, ad essere generosi poco trasparente e democratico, tutta la maggioranza tace e solo con grandi difficoltà le minoranze consiliari trovano i modi e gli spazi per far sentire la loro voce. La situazione nazionale è indubbiamente quella che conosciamo e bisogna razionalizzare e riorganizzare, ma per adesso di certo ci sono solamente la spesa di circa 3, 5 milioni di euro per la sede dell'Area Vasta nr. 2 a Fabriano ed i quasi 5 milioni di euro all'anno che la Regione spende per i vari affitti in capo alla sanità regionale. Su questo meraviglia la “distrazione” dei Consiglieri regionali di maggioranza che non solo non dicono nulla ma che spesso cercano visibilità personale con iniziative localistiche o stravaganti proposte sui tagli ai costi della politica.

Ancona, 19 giugno 2012


Raffaele Bucciarelli

martedì 12 giugno 2012

Mozione sulla situazione della raffineria API di Falconara M.ma.


Al Presidente
dell'Assemblea legislativa
delle Marche


L’Assemblea legislativa delle Marche

atteso che

la società API ha annunciato in sede di trattativa sindacale l’intenzione di cessare a partire dal 1 gennaio 2013 e per l’intero anno le attività di raffinazione dei prodotti petroliferi presso la raffineria di Falconara M.ma e, conseguentemente, di aprire le procedure per il ricorso agli ammortizzatori sociali per gran parte dei lavoratori impiegati presso l’impianto falconarese;

considerato che

le organizzazioni sindacali manifestano fortissimi timori in merito al futuro della raffineria, anche successivamente al periodo di fermo succitato, a fronte di un sostanziale diniego della proprietà a voler definire i termini temporali e le modalità della ripresa delle attività di raffinazione;

valutato che

l’operazione annunciata dall’API coinvolge anche centinaia di lavoratori delle ditte appaltatrici, da sempre impegnate all’interno della raffineria nei lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione;

richiamati

i propri atti - con i quali si è cercato nel corso del tempo di sviluppare accordi con una azienda che esercita attività ad altissimo impatto ambientale e che è stata, anche nel recente passato, protagonista di incidenti rilevanti e ha prodotto in più occasioni situazioni di rischio, ingenerando  fondati timori e preoccupazioni nella popolazione residente – in cui la ricerca di una contemperazione tra le esigenze produttive dell’azienda e la conseguente salvaguardia dei livelli occupazionali, da un lato, e la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, dall’altro, sono stati i fili conduttori dell’azione amministrativa svolta dell’Assemblea legislativa;
richiamati in particolare

-        la discussione e gli atti relativi all’impianto di rigassificazione progettato dall’API, oggetto di dibattito assembleare neppure un anno fa, con particolare rilievo per quanto dichiarato allora dal Presidente della Giunta regionale Gian Mario Spacca in merito agli impegni assunti dall’azienda in termini di mantenimento ed eventuale implementazione decennale dei livelli occupazionali, di investimenti, di utilizzo delle aziende locali nelle operazioni di fornitura, costruzione e manutenzione degli impianti al fine di salvaguardare l’occupazione dell’indotto;
-        i contenuti della DGR 977 del 6 luglio 2011 avente ad oggetto “Schema di accordo tra Regione Marche e Gruppo API – Intesa nel procedimento di autorizzazione relativo al terminale off-shore di rigassificazione GNL di Falconara Marittima.” in cui sono stati codificati e calendarizzati gli impegni di cui alla summenzionata comunicazione del Presidente della Giunta regionale all'Assemblea legislativa e dove è testualmente scritto “La Regione si riserva di revocare l'intesa in caso di mancato rispetto dell'accordo da parte del Gruppo API, nonché di espletare ogni altra azione conseguente al fine di tutelare l'interesse della regione al rispetto dell'accordo.”;

ricordato infine che

l’accordo sottoscritto meno di un anno fa consente alla Regione di entrare nella compagine della società di gestione dell’impianto di rigassificazione con una quota significativa;

reputato che

l’iniziativa annunciata dalla società API SpA in merito alla sospensione “sine die” delle attività di raffinazione ed all’inevitabile conseguente ricorso agli ammortizzatori sociali per la gran parte dei lavoratori impiegati presso l’impianto di Falconara M.ma rappresenti una vera e propria disdetta da parte aziendale degli accordi sottoscritti a luglio 2011 con la Regione Marche

impegna la Giunta regionale

a porre in essere tutte le iniziative al fine di richiamare l’API al rispetto degli accordi sottoscritti con la Regione e, se del caso, ad attivarsi, presso le sedi competenti, al fine di giungere all’annullamento dell’intesa sull’impianto di rigassificazione siglata a luglio dello scorso anno a fronte del mancato rispetto  da parte dell’azienda degli accordi sottoscritti in termini di mantenimento dei livelli occupazionali e di investimenti.

                    Il Consigliere regionale
                   
                        Raffaele Bucciarelli

lunedì 4 giugno 2012

Interrogazione a risposta orale urgente in merito alla mancanza di copertura assicurativa dell'ASUR per la responsabilità civile per danni a terzi e alle richieste di risarcimento


Il sottoscritto Consigliere regionale

vista

la risposta fornita in data 29 maggio u.s. dalla Giunta regionale alla propria precedente interrogazione n. 341,nella quale veniva dichiarato che “per l'anno 2011 e sino ad oggi l'Azienda non dispone di polizza assicurativa e la copertura RC per i danni eventualmente cagionati a terzi...è assicurata direttamente dall'ASUR.”;

ricordato che

sino al 2010 la copertura assicurativa per i rischi summenzionati era garantita da una polizza  stipulata a seguito di un approfondito studio del rischio clinico, realizzato nel 2006 in collaborazione tra ASUR ed una società specializzata del settore, che aveva portato a una mappatura  puntuale del rischio nonché ad una razionalizzazione del portafoglio assicurativo dell'ASUR e al quale era stata data ampia risonanza sulla stampa anche nazionale;

ricordato inoltre che

la gara per la copertura del servizio assicurativo di cui trattasi, indetta con la Determina del Direttore generale dell'ASUR n. 213 del 23 febbraio 2010, è stata sucessivamente dichiarata deserta ed è stata avviata ai sensi dell'art. 57 del D.Lgs 163/2006 la procedura negoziata (Determina 461/ASURDG del 12/05/2010), che non ha dato risultati soddisfacenti, tantochè con la Determina 985/ASURDG del 09/11/2010 si è stabilito di “dichiarare contraria all'interesse dell'ASUR...la prosecuzione della procedura negoziale avviata...astenendosi dal porre in essere ulteriori attività negoziali, in relazione alla completa assenza di presupposti sia sotto il profilo tecnico/qualitativo, sia sotto il profilo della congruità e compatibilità economica”;
atteso che

al punto 2 della succitata Determina 985/ASURDG viene stabilito “di riservarsi l'elaborazione di nuove ipotesi di gestione del servizio in parola, previo approfondimento di possibili progetti alternativi, secondo quanto indicato nel documento istruttorio” che, a sua volta, recita testualmente “Preso atto dell'andamento del mercato così come espressosi nelle offerte pervenute, appare necessario prendere in esame ed approfondire nuove e diverse ipotesi, che non escludano la strutturazione di un nuovo progetto gestionale interno, che preveda congrue e ponderate fasce di autoassicurazione, gestione diretta dei sinistri e dei contenziosi, oltre che attive dinamiche di gestione del rischio clinico, intraprendendo percorsi già avviati da altre Regioni italiane come la Toscana ed il Piemonte.”

interroga il Presidente della Giunta regionale per conoscere

1- quale seguito abbiano avuto le decisioni assunte dalla Direzione generale dell'ASUR al punto 2 della Determina 985/ASURDG del 9 novembre 201, così come esplicitate nel documento istruttorio della medesima;
2- l'ammontare complessivo e per sinistro delle richieste di risarcimento danni avanzate all'ASUR dal 1 gennaio 2011 ad oggi per i danni a terzi privi di copertura assicurativa;
3- l'ammontare delle somme ad oggi liquidate.


                                                                                                          Raffaele Bucciarelli